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Cefalù: va in pensione Ciccio Liberto, il "Calzolaio" dei più grandi piloti della Formula 1

Ultraottantenne abbassa saracinesca suo negozio a Cefalù, ma...

Ha rivoluzionato il mondo dell’automobilismo inventando un modello di scarpa indossata dai più grandi piloti della Formula 1. Ciccio Liberto, ultraottantenne artigiano siciliano, ha deciso adesso di abbassare la saracinesca del suo negozio di Cefalù, in provincia di Palermo, punto di riferimento per gli appassionati del mondo dell’automobilismo.

La scelta, annunciata sulla sua pagina Facebook, arriva, per così dire, per limiti di età. Ma il dinamico artigiano lascia intendere di avere in serbo nuove avventure. "Non pensate a me con tristezza, sappiate che sono un uomo felice perché ho realizzato il mio sogno: entrare a fra parte del mondo delle corse, quello che ho sempre amato - scrive nel suo post - Conoscere e diventare amico di tanti piloti, diventare un fornitore della Scuderia Ferrari, e persino raggiungere una certa notorietà in tutto il mondo.

Ricevere così tanti attestati di stima, interviste, riconoscimenti, premi, vedere le mie creazioni esposte in tanti prestigiosi musei, lavorare per Hollywood, recitare in una pubblicità della Porsche a me dedicata» Ciccio ha «vestito» i piedi di Kinnunen, Larrousse. Maglioli, Merzario, Muller, Munari, Regazzoni, Stommlen, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi, Jacques Laffite e Niki Lauda, tanto per citarne qualcuno. Il pilota Ignazio Giunti è stato colui che lo ha guidato nello studio della scarpa ideale per i piloti, come lui stesso scrive sui social. Le prime diventano un oggetto di culto, e tutti i piloti, che fino a quel momento avevano spinto sull'acceleratore con calzature improvvisate, le vogliono, le desiderano. Le scuderie si muovono, e Ciccio diventa fornitore ufficiale delle famose scarpe da corsa.

Tra il '70 e l’80 i piloti della Ferrari indossano le sue scarpe. Nel '77 Clay Regazzoni portava le Racing Shoes basse, in pelle color rosso fragola, lo stesso colore della McLaren che guiderà a Indianapolis. «Sono pronto a calarmi in nuove avventure - scrive Ciccio - vi dirò che qualcosa sta nascendo, per consentire a tutti gli appassionati di oggi e di domani di conoscere la storia di un umile artigiano che un giorno inventò le scarpe da corsa. Perciò, restiamo in contatto. Vi voglio bene. Vostro Ciccio di Cefalù».

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