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Innovazione nella scuola: da Didacta Sicilia all'hub euromediterraneo per l'istruzione e la formazione

Una scommessa italiana, vinta da Nord a Sud. Con accoglienza e competenza, e con una costruttiva condivisione di obiettivi che ha portato l’iniziativa imprenditoriale privata ad essere correttamente e concretamente sostenuta dall’azione politica e amministrativa - così come sempre dovrebbe essere, così come non sempre è - nell’interesse collettivo alla creazione di occasioni di sviluppo.  Sociale, intellettuale e produttivo, con quella proficua “contaminazione” che solo il comparto dell’Istruzione, anzi l’“industria della scuola”, sa creare. Con una grande operazione, prima di tutto culturale, che ha superato pregiudizi, diffidenza, resistenze, distanze.

«Abbiamo portato in Sicilia una manifestazione pubblica che investe sul capitale umano. L’avvio del percorso intrapreso con Didacta ha l’obiettivo di far diventare la nostra isola un hub del Mediterraneo per l’istruzione e la formazione, che coinvolga pian piano tutti i Paesi del Mare Nostrum, dalla Catalogna alla Grecia», sottolinea il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, sintetizzando il senso più profondo, e fertile, di un evento come Didacta Sicilia, che proprio nella prospettiva euromediterranea può trovare il suo futuro e la sua specificità, anche rispetto allo storico format originario tedesco e all’edizione italiana che da 5 anni si svolge a Firenze ed è gestita da Firenze Fiera.

Ente che «ha creduto fin dall’inizio alle potenzialità di questa fiera che abbiamo realizzato per la prima volta in Sicilia, grazie al supporto e alla collaborazione della Regione Siciliana e di tutti i componenti del Comitato organizzatore – ha dichiarato Lorenzo Becattini, presidente di Firenze Fiera - Chiudiamo con grande soddisfazione ed ottimismo questa prima edizione cominciando già a pensare alla prossima in Sicilia nel 2023, convinti che occuparsi della scuola rappresenti l’opera più importante per lo crescita e lo sviluppo dell’Italia e non solo».

«La prima edizione di Fiera Didacta siciliana - dichiara Cristina Grieco, presidente di INDIRE, partner scientifico dell’evento - si è conclusa con un bilancio davvero molto positivo per il nostro istituto. L'ampia partecipazione di pubblico è un segnale evidente di come, facendo rete con il territorio, le istituzioni e le aziende, si possa costruire una manifestazione di successo, che non sia solo l'occasione per condividere buone pratiche e fornire esperienze di formazione, ma possa diventare anche un momento di confronto con docenti, dirigenti e personale scolastico. Per INDIRE, poter dialogare con chi ogni giorno vive, sperimenta e mette in atto pratiche innovative a scuola, vuol dire poter migliorare la qualità delle azioni e l'efficacia della ricerca».

Rilevante la presenza a Didacta dell’Ufficio scolastico regionale, guidato dal nuovo direttore generale Giuseppe Pierro, componente del comitato organizzatore di Didacta Italia, che proprio all’expo di Misterbianco  ha voluto avviare una stagione di dialogo costruttivo tra l’ufficio centrale e le diramazioni territoriali, convocando, con tutto lo staff di direzione, la prima conferenza dei servizi con i 750 presidi siciliani e i dirigenti degli uffici provinciali e programmando una nutrita serie di eventi formativi nello stand dell’Usr. «Una risposta entusiasmante - ha affermato Pierro -  una scuola siciliana viva,  che vuole partecipare e si mette in gioco, ma vuole formarsi. Non posso che essere soddisfatto degli ottimi dati della partecipazione: un’opportunità che le scuole hanno saputo utilizzare».

L’edizione siciliana di FIERA DIDACTA ITALIA, dedicata all’educatore Mario Lodi nel centenario della nascita,  è stata organizzata da Firenze Fiera in collaborazione con la Regione Siciliana. Partner scientifico INDIRE, l’Istituto Nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa. Partner: Didacta International. Del Comitato organizzatore fanno parte, a fianco di Firenze Fiera, il Ministero dell’Istruzione, la Regione Siciliana, l’Ufficio scolastico regionale, la Città metropolitana di Catania, il Comune di Catania, il Comune di Misterbianco, gli atenei di Catania, Palermo, Messina e l’Università Kore di Enna.  Sono state 75 le aziende  e espositrici e oltre 270 i seminari e workshop formativi in una kermesse che ha unito l’aggiornamento tecnologico alla formazione.

 

La soddisfazione degli enti locali e delle aziende

Per tre giorni “capitale” mediterranea dell’innovazione didattica: la cittadina etnea di Misterbianco, con la sua giovane e entusiasta amministrazione comunale, il nuovo polo fieristico e il grandissimo fermento produttivo che attorno ad esso ruota ha accolto il pubblico di  Didacta, stimato in oltre 7000 ingressi, in una promettente atmosfera da “lavori in corso”.

«L’entusiasmo non è un fatto anagrafico, ma la mia amministrazione è senz’altro molto attenta e vicina ai giovani e  all’industria della scuola - afferma il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, 37 anni, in carica da un anno, presente ogni giorno a Didacta assieme al presidente venticinquenne del Consiglio comunale Lorenzo Ceglia -  . Sono orgoglioso della sinergia con tutti gli enti: la “bella politica” tra persone per bene che amano questa terra può solo portare benefici. Abbiamo preso l’impegno di rigenerare quest’area (sede del compendio industriale dismesso dell’impresa Costanzo, ndc) trasformandolo in una piattaforma turistico-ricettiva attrattiva per le imprese del sud Europa, generando indotto e  benessere per la Sicilia orientale».

Una prospettiva proficua, colta anche dalle aziende presenti a Didacta, il cui bilancio - vincendo pregiudizi e disagi logistici - è stato particolarmente positivo soprattutto in termini di contatti e promozione. «Abbiamo trovato in Sicilia una accoglienza entusiasta e tanto interesse sulla progettazione della scuola 4.0 resa possibile grazie ai fondi del PNRR»  ha dichiarato Andrea Russo,  direttore generale di MR Digital.

«Abbiamo registrato una grandissima partecipazione agli eventi formativi – evidenzia Stefano Ghidini, amministratore delegato di C2 Group - per un bisogno di aggiornamento e di strumentazioni al quale tutti vogliamo contribuire a rispondere, anche diffondendo best practice ad esempio attraverso i dirigenti scolastici del gruppo “Supporto 4.0”».

«Un’esperienza positiva in termini sia di quantità che qualità - conferma Pierlugi  Lanzarini, amministratore delegato di Campustore - Abbiamo apprezzato moltissimo la notevole presenza di dirigenti scolastici, i decision maker,  e questo è certamente frutto dell’impegno dell’Ufficio scolastico regionale.  Persone competenti e motivate molto interessate ad esempio all’eduverso, alla realtà aumentata. Io personalmente ho avuto contatti non solo con visitatori siciliani, ma provenienti  da Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Calabria, Puglia, Sardegna».

E Didacta ha segnato una svolta in termini di visibilità anche per Sicilia Fiera, il nuovo hub fieristico inaugurato da pochi mesi e che, come sottolineano l’amministratore delegato Nino Di Cavolo e il general manager Davide Lenarduzzi «appartiene al 10% di enti fieristici europei al di sopra dei 100.000 metri quadri di aree espositive coperte, un progetto ambizioso, importante, perseguibile solo grazie a ottime dotazioni logistiche, come l’aeroporto».

«Il mercato ha chiesto questo centro - aggiungono - per fare esprimere gli operatori nazionali ed europei nel cuore del Mediterraneo. E Didacta ne è un esempio: un marchio tedesco che ha scelto ancor prima che noi aprissimo  di svilupparsi qua».

A Didacta il focus della Regione sulla formazione professionale

La convergenza organizzativa della Regione Siciliana su Fiera Didacta si è esplicata anche in una serie di eventi orientati in particolare nel settore della formazione professionale, con la presenza della dirigente generale del Dipartimento regionale Patrizia Valenti, Autorità di gestione del PO Fse+.  «Bisogna cambiare il modo di fare formazione - ha ribadito - dobbiamo stimolare il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro per colmare il gap nella ricerca dei profili professionali effettivamente richiesti, rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato. Per questo ci confrontiamo con i Distretti produttivi, con le grandi aziende e lavoriamo con l’ufficio della Regione a Bruxelles per venire incontro alle necessità delle imprese». Un approccio condiviso dal dirigente generale del dipartimento regionale delle Attività produttive Carmelo Frittitta: «La nostra azione è basata sulla strategia per la specializzazione intelligente, punto di partenza per la predisposizione dei nuovi bandi. Nella nuova programmazione anche il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che è ancora in fase negoziale, ci consentirà di finanziare l’upskilling e il reskilling del personale delle imprese. Del Fesr, che avrà una dotazione complessiva di circa 5,7 miliardi, circa 500 milioni saranno destinati alla crescita, alla competitività e alla digitalizzazione delle imprese siciliane».

E di buone prassi e opportunità legate al Pnrr e alla nuova programmazione europea del Fondo sociale in Sicilia si è parlato ieri nella tavola rotonda «L’importanza della ricerca scientifica per l’innovazione aziendale e lo sviluppo del territorio» organizzata dal dipartimento della Formazione professionale e dall’Autorità di gestione del Fondo sociale europeo della Regione Siciliana. L’incontro, che si è tenuto nel corso di Didacta, è stato un’occasione per far dialogare esponenti del mondo della ricerca, dell’alta formazione e del settore imprenditoriale e illustrare il nuovo approccio e le risorse in campo che la Regione è chiamata a gestire per la formazione professionale, l’alta formazione e la ricerca. Dialogo tra istituzioni e costruzione di percorsi condivisi sono alla base di una formazione mirata all’occupazione. «Le Università - ha osservato il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, presente anche in rappresentanza della Conferenza dei rettori delle università siciliane - stanno facendo rete per aiutare gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro. Gli Atenei dell’Isola, con un ampio partenariato, grazie al Pnrr hanno dato vita al progetto Samothrace, di cui è capofila l’Università di Catania, che con 100 milioni di euro sta investendo nell’area della microelettronica e delle micro e nano tecnologie coinvolgendo giovani ricercatori e dottori di ricerca che così collaborano direttamente con le aziende».

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