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Sea Watch, la "capitana" ai domiciliari: il momento dello sbarco e dell'arresto - Video

Andrà agli arresti domiciliari Carola Rackete, la comandante della Sea Watch arrestata all'alba dopo aver violato l'alt della guardia di finanza ed essere entrata nel porto di Lampedusa speronando una motovedetta delle fiamme gialle nel tentativo di arrivare in banchina.

I domiciliari sono stati decisi dalla Procura di Agrigento che la accusa di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio.

La comandante, arrestata in flagranza, ha indicato un'abitazione a Lampedusa come domicilio in cui scontare gli arresti. Entro 48 ore la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, dovrà chiedere al gip la convalida dell'arresto.

Il giudice delle indagini preliminari ha altre 48 ore per fissare l'udienza, che si terrà ad Agrigento, in cui si dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento. Secondo quanto si apprende, Carola Rackete non verrà processata per direttissima, ma il caso seguirà le vie ordinarie.

Le accuse che i pm le rivolgono sono la violazione degli articoli 1100 del codice della navigazione, che sanziona con la pena massima di 10 anni chi fa violenza o resistenza a una nave da guerra, e il tentato naufragio, previsto dagli articoli 110 e 428 del codice penale, e sanzionato con la pena massima di 12 anni.

La Procura, nelle prossime ore, valuterà anche se ci sono profili di reato nella condotta dell'equipaggio della nave. Nessuna responsabilità è invece configurabile per i parlamentari che sono a bordo della Sea Watch.

Per la Sea Watch, grazie al dl Sicurezza bis, scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro. Lo si apprende da fonti del Viminale.

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