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Traffico internazionale di droga a Palermo: il video delle intercettazioni

Nelle intercettazioni nell’ambito dell’operazione antidroga «Green finger» a Palermo i trafficanti parlavano in codice usando come unità di misura i «cavalli».

Gli indagati spesso scommettevano su corse di trotto e avevano escogitato i codici pensando di trarre in inganno gli investigatori qualora fossero stati intercettati. E così i poliziotti il 5 aprile 2016 sentivano Giuseppe Bronte che parlava con Pasqualino Urso, entrambi arrestati, di un "cavallo" che andava fatto riscaldare e che, in seguito a tale operazione, sarebbe «ritornato subito». Nel prosieguo di quel dialogo, inoltre, emergeva la richiesta celata, di un’ulteriore fornitura di droga la cui qualità dove rivelarsi superiore a quella precedente, discutendo anche del quantitativo di cui Urso aveva bisogno fornendo l’Indicazione di una fantomatica distanza che il cavallo avrebbe dovuto coprire. «...il cavallo lo fai riscaldare un pò... ritorna come prima!... Tu, prima di darglielo, lo riscaldi un pò il cavallo... lo alleni un pò... ti faccio vedere che il cavallo ritorna subito», diceva Bronte e Urso: «...ci stai pensando per il cavallo? Bronte rispondeva»...venerdì vengo pure per questo».

Urso «...Vedi che voglio un velocista... bello veloce» e Bronte «Ah, allora lo vuoi per i mille metri! No duemila metri» e Urso " Velocista per duemila metri è». " Velocista è per mille metri! Duemila metri è meglio un cavallo che ti tiene sempre lo stesso passo».

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