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Esplosione a Barcellona, il procuratore: "Tragiche morti su lavoro, da accertare violazioni"

«Periodicamente tutte le ditte, ma queste in particolare per i rischi che presentano, sono sottoposte a controlli. Tra le prescrizioni date a questa fabbrica, c'era anche quella di effettuare dei lavori di messa in sicurezza. Compito nostro sarà verificare quali violazioni sono state commesse, e anche se i lavoratori erano in regola». Lo ha detto il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, a proposito dell’esplosione del deposito di fuochi d’artificio che ieri ha provocato 5 vittime e due feriti gravi, rispondendo sul posto ai giornalisti.

Nella esplosione sono morti Mohamed Taeher Mannai, Giovanni Testaverde, Fortunato Porcino, Vito Mazzeo e Venera Mazzeo.

«E' una morte sul lavoro, è questa la cosa triste. Ancora nel 2020 si muore per poter lavorare; è la cosa più triste da siciliano», ha aggiunto».

E’ saltato uno dei casotti che era in cemento armato, «ora è inesistente e l’onda d’urto ha provocato un’altra esplosione; un altro è distrutto e altri due sono fortemente danneggiati. La prima vittima, la signora Costa, era in un altro casotto, è stata colpita quindi dall’onda d’urto. E’ stato un impatto devastante».

«L'ipotesi più plausibile - ha aggiunto Crescenti -, ma siamo ancora in una fase di inizio attività, è che le scintille del flex, del saldatore con il quale stavano lavorando gli operai della ditta per creare barriere metalliche, abbiano provocato delle scintille andate a finire non nell’esplosivo, perchè ciò non avrebbe creato problemi di questo tipo, bensì nel colorante che ha preso fuoco e ha fatto da miccia per l’esplosione devastante. Questa è l’ipotesi attuale di lavoro».

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