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"Dopo un'ora asciugavo ancora sangue", il pestaggio di un cinese colpevole di avere vinto al videopoker del clan

"Mi è dispiaciuto... dopo un'ora asciugavo ancora il sangue". È il passaggio di una intercettazione contenuta nell'ordinanza dell'operazione "Last Beat" che stamattina ha portato al sequestro di beni per dieci milioni ai danni di Domenico La Valle.

Al centro dell'indagine questo imprenditore messinese di 60 anni, condannato per mafia, e considerato vicino al clan mafioso dei Trovato, uno dei gruppi egemoni di Mangialupi.

L'intercettazione in questione è emblematica e riguarda il controllo delle dinamiche criminali restituito dalle indagini portate avanti dalla guardia di finanza messinese. Il caso è quello del violento pestaggio di un avventore di origine cinese, colpevole di essere stato “fortunato”: per sua sventura si trovava a giocare nel momento in cui la macchinetta videopoker, manomessa con appositi software, avrebbe garantito una vincita “non autorizzata” dal gruppo mafioso e da La Valle.

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