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La Regione finanzia gli scavi a Tusa: "Riporteremo alla luce il teatro antico"

La Regione Siciliana finanzierà la prosecuzione degli scavi archeologici nel sito di Halaesa Arconidea nel territorio di Tusa per iniziare a riportare alla luce il teatro antico scoperto l’anno scorso. Lo ha annunciato il governatore Nello Musumeci, che ha compiuto un sopralluogo nel centro nebroideo del Messinese per conoscere lo stato dei luoghi.

«Metteremo subito a disposizione – ha evidenziato il presidente della Regione – un primo finanziamento di duecentomila euro. Il mio governo punta molto sulla tutela e valorizzazione dei reperti archeologici dell’Isola. Dobbiamo, da un lato, procedere con la campagna di scavi, dall’altro migliore la qualità dei servizi per rendere il sito più accessibile e attrattivo per i turisti. Ho trovato una grande dignità in questo luogo, soprattutto nell’antiquarium e ho voluto ringraziare il personale per l’impegno e la passione che mette nel proprio lavoro. Sono convinto che, tutti insieme, potremo trasformare il posto in un’area di grande richiamo».

Ad accogliere Musumeci il neo direttore del Parco Salvatore Gueli, il vice presidente vicario della Commissione Cultura dell’Ars Pino Galluzzo, il sindaco e l’assessore alla Cultura di Tusa Luigi Miceli e Angelo Tudisca, oltre agli amministratori dei Comuni dell’hinterland.

L’ultima campagna di ricerche era stata avviata lo scorso 24 giugno. A condurla una missione italo-inglese presso l’area del Santuario di Apollo e una francese presso le tre aree dell’abitato dell’antica città.

Gli scavi, iniziati tre anni fa - a distanza di oltre sessanta da quella che portò alla luce una parte dell’agorà, il cuore politico-amministrativo ed economico, un'area sacra con i basamenti di due templi – sono divenuti ormai una consuetudine, per le università e per il territorio che accoglie i componenti delle missioni scientifiche. Si svolgono grazie alla concessione rilasciata dall’assessorato regionale dei Beni culturali, con la partecipazione del Parco archeologico di Tindari, della Soprintendenza peloritana e del Comune di Tusa. Tanti i dottorandi, archeologi specializzati e studenti degli atenei di Messina, di Oxford, di Amiens, di Poitiers, oltre che studiosi di altri atenei italiani e stranieri che hanno partecipato ai lavori.

Il Comune di Tusa ha fornito, come in passato, l’ospitalità a tutti i partecipanti confermando così l’interesse dell’amministrazione per lo sviluppo culturale del territorio. La missione archeologica italo-inglese è diretta dai professori Lorenzo Campagna e Jonathan Prag delle università di Messina e Oxford, quella francese da Michela Costanzi dell’università de Picardie Jule Vern. Il coordinamento scientifico delle attività è curato da Alessio Toscano Raffa del Cnr-Ibam di Catania.

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