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Naxos, “cantieri aperti” per il restauro di tre antichissime ancore

Due restauratrici toscane, specializzate nel recupero di metalli da reperti subacquei, al lavoro da qualche giorno. La curiosità dei visitatori nelle Giornate Europee dell'Archeologia 2021

Sono cominciati in questi giorni, in coincidenza con le Giornate Europee dell’Archeologia 2021, gli interventi di restauro conservativo delle tre àncore recuperate nel 2012 nei fondali della Baia di Naxos. Si tratta di tre pezzi dalla foggia diversa e risalenti all’età imperiale e al VII secolo d.C. epoca bizantina. Le attività di restauro, come anticipato nei mesi scorsi dalla Direttrice del Parco di Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano, si svolgono a “cantiere aperto” e i visitatori giornalieri accompagnati dall’archeologa Maria Grazia Vanaria possono osservare da vicino il lavoro delle due restauratrici giunte dalla Toscana. Si tratta di Elena Funghini e Francesca Mancini, la cui ditta è tra le poche che in Italia operano nel restauro conservativo di reperti in metallo provenienti da recuperi subacquei. Saranno impegnate a Naxos per qualche settimana.

“Da tempo – commenta la direttrice Tigano – avevamo programmato questo intervento sulle tre àncore, faticando non poco per individuare sul mercato le professionalità più idonee a questo tipo di restauro su reperti in metallo di oltre duemila anni recuperati in mare. Poi la beffa del Covid che ha bloccato tutto. In compenso in questi giorni, in coincidenza con le Giornate Europee dell’Archeologia, siamo incoraggiati dalla vista dei visitatori, soprattutto giovani che, spontaneamente, si avvicinano al cantiere di lavoro: inizialmente sono un po’ timidi, poi sono sempre più curiosi e fanno domande tecniche alle restauratrici. Un esempio concreto di archeologia pubblica o sociale, aperta alla gente, accessibile e che ha come fine la divulgazione e la condivisione della conoscenza”.

Al termine dell’intervento di restauro, le tre àncore saranno messe in sicurezza e infine esposte nella sezione di archeologia subacquea del Museo di Naxos allestita nella Torre cinquecentesca, una delle storiche vedette a difesa della Baia. In futuro saranno in mostra al Castello di Schisò, polo culturale e museale di Naxos dove proseguono i cantieri di restauro e la campagna di scavi archeologici iniziati nello scorso mese di aprile.

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