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L'Orchestra d'archi dell'Accademia Teatro alla Scala a Ragusa e Agrigento. VIDEO

Giovedì 31 marzo 2022 alle 20 presso il Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla e venerdì 1 aprile alle 20.30 presso il Teatro Luigi Pirandello di Agrigento con il Concerto di Primavera: le Otto Stagioni il Primo Violino scaligero Francesco Manara, nel doppio ruolo di solista e direttore, si pone alla testa dell’Orchestra d’Archi dell’Accademia Teatro alla Scala per l’esecuzione de Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi e de Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla. Iniziativa, realizzata grazie al sostegno di UniCredit, consolida il proficuo legame che l’Accademia ha stretto da tempo con diverse istituzioni siciliane, che in molteplici occasioni ne hanno ospitato i complessi artistici, dallo stesso Teatro Donnafugata al Teatro Massimo di Palermo al Teatro Massimo Bellini di Catania.

Un dialogo fra Settecento e Novecento, fra due compositori separati nel tempo da due secoli e mezzo. Eppure nati entrambi in città di mare, a circa undicimila chilometri di distanza. Anche gli emisferi in cui si trovano sono diversi: quando a Venezia è estate, a Buenos Aires è inverno, e viceversa. Tuttavia il ciclo delle stagioni è sempre lo stesso: primavera, estate, autunno, inverno, di nuovo primavera. A questo movimento circolare si rifà l’esecuzione proposta dalla Spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala Francesco Manara, nel suo ruolo come maestro concertatore, violino solista nonché docente dell’Orchestra d’Archi dell’Accademia Teatro alla Scala, complesso nato all’interno del Corso di perfezionamento per professori d’orchestra scaligero.

Le Quattro Stagioni di Vivaldi furono pubblicate nel 1725 nella raccolta “Il cimento dell’Armonia e dell’Invenzione”; quattro concerti per violino che si collocano sicuramente fra i brani più noti nella storia della musica, concerti nei quali viene rappresentata la natura, sia nella dolcezza della visione arcadica sia negli aspetti più inquietanti ed ostili. Las cuatro Estaciones porteñas, scritte dal 1964 al 1970, originariamente composte da Piazzolla per il suo Quintetto, nel quale egli stesso suonava il bandoneon, rappresentano un omaggio e una rielaborazione dei temi vivaldiani. L’aggettivo “porteñas” si riferisce al porto di Buenos Aires, luogo nel quale ebbe le sue origini il tango. E di tango è impregnata la musica di Piazzolla, arricchita da elementi di musica colta europea e da ritmi jazz.

I concerti si inseriscono nella ricca attività artistica a cui sono chiamati i musicisti che compongono l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, costituita complessivamente da settanta elementi, provenienti da ogni parte d’Italia e da diversi paesi, rigorosamente Under30, con un’età media di 25 anni. Il percorso didattico, distribuito nell’arco di due anni, oltre allo studio individuale e alle prove a sezioni con le Prime Parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, prepara approfonditamente gli allievi sul repertorio sinfonico, operistico e di balletto grazie alla presenza di alcuni fra i più autorevoli direttori del panorama musicale internazionale.

Il 13 aprile l’Orchestra tornerà in Sicilia sotto la direzione di David Coleman al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, per un concerto speciale che celebra i 50 anni della nascita della Fondazione Bonino-Pullejo e i 70 anni del quotidiano La Gazzetta del Sud. La compagine scaligera eseguirà il Concerto per violino e orchestra Op. 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij con Vikram Francesco Sedona come violino solista e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92 di Ludwig van Beethoven.

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