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Coronavirus a Messina, De Luca contro il governo: "I 25 mila euro per le imprese sono una truffa"

Il sindaco di Messina Cateno De Luca in diretta dalla sede della Protezione civile per i consueti aggiornamenti sull'emergenza Coronavirus in città. Tema del giorno sono gli aiuti alle imprese in difficoltà: "Un mondo che continua a non ricevere un sostegno concreto dalle istituzioni - dice De Luca -. In Sicilia 33mila imprese hanno fatto richieste di cassa integrazione in deroga eppure non si sa quando avranno accesso a queste risorse".

"La questione che solleviamo ancora una volta riguarda quanta burocrazia bisogna ancora sopportare, quanto pizzo istituzionale bisogna ancora pagare? - Dice il sindaco -. Bisogna confrontarsi per fare in modo che le aziende non finiscano sotto il gioco della criminalità organizzata. Quali sono le azioni che lo Stato mette in campo?"

Duro poi l'attacco al governo Conte: "I famosi prestiti da 25 mila euro per le imprese sono una truffa colossale. A questa cifra vanno tolte le somme dovute alla scopertura bancaria di ognuno e inoltre vengono concessi a chi fattura almeno 100 mila euro. Quanto pensate siano le imprese di Messina che hanno questo fatturato? Il presidente del Consiglio dovrebbe parlare chiaro con gli italiani. Il mondo delle imprese è alla disperazione e ora capisco bene perché".

Riguardo alla cassa integrazione in Sicilia, De Luca si rivolge al governatore Musumeci: "Vogliamo organizzare gli uffici per dare queste miserie date alla nostra terra o vogliamo continuare con il festival delle sciocchezze? Io non sono un deputato regionale, io proteggo il mio territorio, chi mi attacca pensi a fare il suo lavoro".

"La diffusione del Coronavirus non si è fermata, è in aumento - avverte il primo cittadino - anche se in modo più moderato. Non siamo liberi di fare ciò che vogliamo, dobbiamo comprenderlo perché la situazione non è ancora sotto controllo e continuerò a ribadirlo a usare i miei metodi crudi che a molti non piacciono".

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