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Sgarbi denunciato
dai carabinieri

sgarbi

Il comandante della stazione dei carabinieri di Mazzarrone ha confermato all'ANSA di avere trasmesso un'informativa di reato alla Procura di Caltagirone nei confronti di Vittorio Sgarbi per atti osceni in luogo pubblico. La denuncia è collegata all'attività di indagine svolta in seguito al violento diverbio avvenuto domenica scorsa tra il critico d'arte e alcuni clienti di un agriturismo della zona. Secondo le testimonianze "univoche e concordi" raccolte dai carabinieri, Sgarbi, dopo un bagno in piscina, avrebbe avuto un violento alterco perché sarebbe rimasto in mutande e con la patta aperta davanti a donne e bambini provocando le proteste dei presenti. Il comandante dei carabinieri ha anche confermato che il critico d'arte ha chiamato il 112 per denunciare un'aggressione ai suoi danni da parte di uno sconosciuto che gli avrebbe versato addosso una caraffa di caffé bollente.(ANSA)

Vittorio Sgarbi ha dato mandato ai propri legali di procedere contro quello che definisce "il tentativo grottesco di trasformare l'aggressione da me subita a Mazzarrone in una occasione di pubblicità basata sull'ignoranza e la speculazione, dopo essere stato vigliaccamente aggredito e insultato, e avendo chiamato i carabinieri (c'é la registrazione della telefonata al 112 fatta da un mio collaboratore) per individuare l'autore del gesto e delle offese, scappato via". "Si è cercato - spiega il critico d'arte - e si cerca di interpretare una vicenda legata al comune senso del pudore in una interpretazione arcaica e sessuofobica, in 'atti osceni' che non ci potevano essere e non ci sono stati. Io ho semplicemente fatto il bagno e mi sono asciugato al sole. I numerosi ospiti e gli amici che mi accompagnavano possono testimoniare che sono stato aggredito e che non ho compiuto alcun atto, di nessun tipo. Ero accompagnato dall'imprenditore Sauro Moretti, dal mio addetto stampa Nino Ippolito, da Chiara Giunta e Tatiana Marchetto, che possono riferire tutto quello che ho fatto, cioé niente". Quanto alla presunta "offesa al comune senso del pudore", anch'essa inesistente, ma corrispondente alla situazione evocata, si tratta di un reato amministrativo".(ANSA)

"Non esiste nessuna denuncia, tantomeno da parte dei carabinieri, né per atti osceni, reato che è stato depenalizzato", dice Vittorio Sgarbi spiegando l'infondatezza, a suo dire, della notizia di una informativa di reato dopo che domenica scorsa a Mazzarone (Catania) sarebbe rimasto in mutande con la patta aperta davanti ai clienti, tra cui donne e bambini e alcuni ciclisti, di un agriturismo del paese, nel quale era stato premiato durante il Festival internazionale dell'uva da tavola. Sgarbi ricostruisce la vicenda dichiarando che era stato lui a voler presentare una denuncia per essere stato aggredito ma di non aver fatto poi niente non essendo riuscito a rintracciare la persona. "Ho sentito i carabinieri dopo che era uscita la notizia di una presunta denuncia nei miei confronti ma non risulta niente". Poi fa precisare meglio al suo legale Giampaolo Cicconi: "Quand'anche fosse vero - spiega - gli atti osceni sono reato solo se commessi con dolo. La fattispecie colposa è infatti stata depenalizzata e, in questo caso, è chiaro che si tratterebbe di una fattispecie colposa. Sgarbi non era nudo, era in mutande - prosegue l'avvocato - il concetto di pudore con gli anni si è modificato, basti pensare a una donna che prende il sole in topless. Sgarbi mi ha detto che era coperto, portava i boxer e si è tuffato in piscina, non si è accorto di nulla. Allora che facciamo - ironizza il legale - denunciamo per atti osceni tutti quelli che indossano delle trasparenze? In ogni caso, quand'anche fosse vera questa notizia, il reato è stato depenalizzato". (ANSA).

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