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Strage depuratore Mineo
5 condanne e 2 assoluzioni

giustizia
Il Tribunale ha assolto l'ex sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, e il responsabile del servizio di prevenzione, Giuseppe Virzì. Condannati invece, a due anni e 8 mesi di reclusione ciascuno, per la mancata manutenzione dell'impianto, Mirata, Zampino e Catalano; per traffico illecito di rifiuti Carfì a quattro anni e due mesi e La Cognata a tre anni e quattro mesi. Il Tribunale ha disposto il risarcimento delle parti civili da stabilire in altra sede, con una provvisionale compresa tra i 5 e i 45 mila euro per i familiari delle vittime e un rimborso per spese legali per il Comune di Mineo e l'Inail, oltre al sequestro dell'autobotte che era impegnata nel servizio di espurgo. La ditta Carfì è stata condannata come società al versamento in solido di 100 quote, per un valore di 100 euro ciascuna e all'incompatibilità a contrarre rapporti con altri enti pubblici per un anno. Nell'incidente del depuratore di Mineo, a causa delle esalazioni tossiche in una fase di pulitura, persero la vita sei persone: i dipendenti comunali Salvatore Pulici, Giuseppe Palermo, Natale Sofia, Giuseppe Zaccaria, ma anche due operai della società Carfì, ovvero Salvatore Tumino e Giuseppe Smecca. Secondo la Procura di Caltagirone, che aveva chiesto condanne per tutti e 7 gli imputati per complessivi 28 anni e quattro mesi di reclusione, il decesso era collegato a delle concause: la manutenzione del depuratore e lo sversamento di materiale tossico che avrebbero prodotto le esalazioni mortali. Il Tribunale non ha condiviso in pieno questa tesi, ritenendo che non ci sia stato alcuno sversamento nel depuratore e che la tragedia sarebbe da collegare soltanto alla manutenzione e alla prevenzione da eseguire nell'impianto. (ANSA)

 

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