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Via libera del Tar alle ricerche petrolifere

Ricerche petrolio Buglia Sottana

Le ricerche di petrolio in contrada Buglia Sottana possono continuare. Il Tar di Catania ha respinto il ricorso di Legambiente, tendente ad ottenere la sospensiva dei lavori. I giudici amministrativi hanno ritenuto il ricorso «sprovvisto del requisito del fumus boni juris ». Di conseguenza, la società “Irminio”, che aveva in mano tutte le autorizzazioni può continuare la propria attività. «Avanti – ha annunciato l’amministratore delegato della Irminio, Antonio Pica – con i lavori per le opere temporanee, peraltro già in fase molto avanzata, certi della correttezza del nostro operato».

Nell’impugnare il provvedimento autorizzativo, Legambiente aveva rimarcato come non si fosse tenuto conto delle previsioni del Piano paesaggistico e delle clausole di salvaguardia che discendono dall’approvazione dello strumento di tutela del paesaggio. Per i giudici della seconda sezione del Tar di Catania, invece, le clausole di salvaguardia non possono essere applicate all’area di contrada Buglia Sottana.  Il Tar rimarca che le clausole di salvaguardia «trovano applicazione soltanto in relazione ad aree ed immobili già vincolati, introducendo una mera gradazione dei vincoli stessi». Per quanto riguarda, invece, «le opere temporanee per attività di prospezione e ricerca, sia in superficie che nel sottosuolo, eseguite in aree esterne al centro abitato», esse «non sono soggette ad alcun provvedimento autorizzatorio, nulla-osta o assenso comunque denominato», nonostante, aggiungono i giudici, «per prassi consueta, il Comune di Ragusa abbia costantemente subordinato l’esecuzione di tali opere al rilascio di autorizzazione edilizia». L’autorizzazione edilizia, di conseguenza, non andrebbe neppure richiesta.

La società Irminio, ricorda che «siamo partiti a fine agosto ed abbiamo quasi concluso la realizzazione del piazzale e delle opere accessorie. A breve completeremo anche l’impermeabilizzazione del terreno, che serve ad isolare completamente il sottosuolo, mentre continua il piano di monitoraggio ambientale in loco che abbiamo avviato prima dell’inizio dei lavori. Nelle prossime settimane potremo pertanto dare avvio alla fase di vera e propria ricerca del nostro target di idrocarburi». Nel cantiere, in questa fase, operano più di trenta addetti e l’Ad di Irminio ci tiene a sottolineare che la società «si rifornire dei materiali necessari da ditte locali e dell’indotto provinciale».

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