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Ecotassa sui rifiuti in discarica

Ecotassa sui rifiuti in discarica

Via libera della commissione Finanze all’Ecotassa. A partire dall’anno in corso, se l’emendamento proposto dai deputati Cinquestelle sarà avallato anche dall’aula, i comuni potranno contare, per i loro bilanci, sulle somme provenienti dalle tasse pagate per i rifiuti sottratti alla raccolta differenziata e conferiti in discarica. «Se l’emendamento dovesse passare pure in aula – ha dichiarato il deputato pentastellato Giampiero Trizzino, promotore dell’iniziativa – sarebbe una grande conquista per i comuni, alle prese con una crisi economica spaventosa. Non solo – ha aggiunto – l’emendamento, ed è questo il suo scopo, potrebbe fungere da volano alla raccolta differenziata».

I Cinquestelle avevano proposto anche un emendamento che, se approvato, avrebbe comportato il pagamento di una tassa sui rifiuti sulla base della quantità effettivamente prodotta, ma è stato bocciato. È stato, invece, dichiarato improponibile un emendamento, sempre di iniziativa dei Cinquestelle, che avrebbe stoppato la costruzione degli inceneritori. «Questo – hanno commentato i deputati Cinquestelle – grazie al fondamentale contributo del Pd, che ha fatto sentire pesantemente la sua voce in commissione, mettendo in mostra ancora una volta la sua infinita ipocrisia: in pubblico combattono gli inceneritori, dentro le istituzioni si adoperano per favorirli». Negativo il commento al testo della finanziaria, di cui sono già stati approvati più della metà degli articoli, anche da parte di Anci Sicilia.

«È inaccettabile – ha dichiarato il presidente Leoluca Orlando – che siano sempre i comuni a dover sopportare tagli e sacrifici imposti dalla politica, che finge di non vedere la gravissima situazione economico-finanziaria in cui versano, da parecchi mesi, gli enti locali siciliani, la maggior parte dei quali saranno nell’impossibilità di chiudere i bilanci». «Così come avevamo anticipato il 4 febbraio scorso, in occasione dell’audizione in commissione Bilancio all’Ars, quando avevamo rappresentato, anche attraverso un documento articolato, le maggiori criticità della legge – ha proseguito Orlando – la mancata previsione dei 115 milioni per spese di investimento, che negli anni sono stati utilizzati per il pagamento dei mutui e la previsione contenuta nell’art. 5 della legge di stabilità 2016, in base alla quale la copertura di ben 500 milioni dipende dalla sottoscrizione di un eventuale accordo Stato- Regione Siciliana, sono per i Comuni siciliani assolutamente insostenibili». Secondo Orlando «non si può continuare a vessare l’unica istituzione democratica che quotidianamente si confronta con la difficile situazione congiunturale che colpisce larghe fasce di popolazione e che, troppo spesso, è costretta a negare servizi essenziali alle categorie più fragili, come bambini, disabili e anziani».

Per il “numero uno” dei renziani siciliani, il sottosegretario Davide Faraone, poi, questa finanziaria «è il trapassato della Sicilia perché si discute di temi che non riguardano, né interessano, la maggioranza dei cittadini».

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