Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Delitto Loris, il nonno in Procura

Delitto Loris, dopodomani il nonno dal Pm

E' nella Procura di Ragusa per essere interrogato Andrea Stival, il nonno di Loris, il bambino di 8 anni strangolato il 29 novembre 2014 nella sua abitazione di Santa Croce Camerina. L'uomo è indagato per concorso in omicidio e occultamento di cadavere dopo le dichiarazioni della nuora, Veronica Panarello, detenuta nel carcere di Catania per l'assassinio del figlio, che lo ha accusato di avere ucciso il piccolo per timore che svelasse la loro relazione. L'iscrizione nel registro degli indagati è per la Procura un atto dovuto dopo la nuova ricostruzione della donna. All'uomo è stato notificato un avviso a comparire firmato dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. Andrea Stival, assistito dall'avvocato Francesco Biazzo, da subito ha negato sia la relazione sia l'omicidio del nipote. Sarà sentita a sommarie informazioni, come persona informata dei fatti, la compagna dell'uomo, Andreina.

Andrea Stival è entrato nell'inchiesta dopo che Veronica Panarello lo ha accusato di essere stato il suo amante e di avere ucciso Loris perché non rivelasse la loro relazione. Sentita dal sostituto procuratore di Ragusa il 19 febbraio scorso nel carcere di Catania, dove è detenuta per omicidio premeditato e occultamento di cadavere, la donna ha detto che il bambino "aveva visto qualcosa che non doveva vedere". Prima ha detto "ci aveva visti mentre ci baciavamo in cucina". Poi, premettendo di "provare vergogna ancora oggi", ha precisato:" Il 19 novembre 2014 i bambini erano a letto, pensavo che dormissero. Io e mio suocero abbiamo avuto un rapporto sessuale in cucina e Loris ci ha visti". Secondo la ricostruzione di Veronica "all'improvviso è entrato in cucina e ci ha beccati, è corso in camera sua e io l'ho raggiunto: ero disperata, lui molto arrabbiato". Nella sua nuova 'verità', sempre smentita da Andrea Stival ("né amanti, né omicida: è ricostruzione di una pazza"), Veronica ha spiegato di avere incontrato causalmente, il 9 novembre del 2014, il suocero per strada di averlo fatto salire in auto: lui si sarebbe seduto dietro, ma non sdraiato. Sarebbero entrati in casa e lui avrebbe ucciso il nipote per impedirgli di rivelare la loro relazione. Poi sempre l'uomo avrebbe gettato corpicino nel canalone di contrada Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina. La Procura, come atto dovuto, ha aperto l'inchiesta e ha delegato polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri a verificare filmati e tabulati telefonici. Per il momento senza riscontri. E con la testimonianza di Andreina che ha sempre ribadito che quel giorno erano a casa insieme e che sono usciti alle 10.15, come ha confermato una vicina.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia