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Violenze contro la ex che lo ospitava, arrestato

Polizia Vittoria

Vittoria - Ospitato a casa dell'ex convivente romena e dei suoi genitori, per scontare ai domiciliari una condanna per spaccio di droga, un tunisino di 29 anni ha subito mostrato il proprio volto violento. La donna, 25 anni, è stata vittima di soprusi e vessazioni, fino a una lite notturna che ha portato la donna in ospedale e la Polizia nell'abitazione. A quel punto ogni dettaglio della vicenda è venuto fuori e gli agenti del commissariato hanno segnalato la situazione all'ufficio di sorveglianza di Siracusa, che, in pochi giorni, ha posto fine alla difficile convivenza, disponendo il ritorno in carcere del tunisino.

Protagonista della vicenda il 29enne Fouad Jaballah, condannato per spaccio di droga a circa due anni di carcere. Dopo una prima fase di detenzione carceraria, l'immigrato è stato ammesso agli arresti domiciliari. Non avendo una propria abitazione, ha chiesto di poter scontare la rimanente parte della condanna nella casa dell'ex convivente romena. La donna, che vive con i genitori ed ha un figlio di pochi anni, ha accettato la richiesta, così come i suoi familiari. Considerato che la relazione era finita da tempo, la donna è andata a vivere in un altro appartamento che era riuscita ad affittare, pagandolo con i proventi del proprio lavoro. Tutto è andato per il meglio fin quando la 25enne romena ha vissuto in un'altra casa; quando, però, per ristrettezze economiche, è stata costretta a tornare a vivere nella casa dei genitori, sono iniziati i problemi. Jaballah ha cominciato ad assumere atteggiamenti violenti nei confronti della donna, sottoposta ad ogni tipo di vessazione.

Il culmine è stato raggiunto qualche notte fa, quando gli agenti del commissariato sono dovuti intervenire nella casa per una lite. Ed in quest'occasione, la giovane, che aveva riportato contusioni in tutto il corpo e che era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari, ha denunciato quanto era costretta ogni giorno a sopportare. Gli agenti del commissariato hanno segnalato ogni cosa alla Procura, attivando anche controlli specifici per salvaguardare il piccolo che vive con la madre nell'appartamento. A risolvere ogni problema è intervenuto il tempestivo provvedimento del giudice di sorveglianza, che ha disposto il ritorno in carcere di Jaballah. L'uomo è stato così prelevato dall'abitazione della donna e trasferito nel carcere di Ragusa.

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