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M5S-Partecipiamo, è rottura

Federico Piccitto e Stefano Martorana

Ragusa - Federico Piccitto ci sta provando. Per risolvere la crisi in cui si dibatte la sua amministrazione, con ben due assessori in meno e senza rappresentanza femminile, continua a bussare alla porta di “Partecipiamo”, l’associazione con la quale aveva stretto l’alleanza prima del ballottaggio e che si è chiamata fuori dopo il voltafaccia del gruppo consiliare grillino, che non ha voluto più rieleggere Giovanni Iacono alla presidenza del Consiglio comunale, accaparrandosi pure quella poltrona. L’accordo con l’associazione cittadina è l’unica strada che gli è rimasta per cercare di riguadagnare un minimo margine operativo in consiglio, visto che il gruppo pentastellato è spaccato in due ed il fronte più duro sta diventando il maggior oppositore del sindaco.

La strada scelta da Piccitto, però, è tutt’altro che agevole. Anche perché “Partecipiamo” da quell’orecchio non sente più. E con una motivazione chiara e forte: non c’è più alcuna fiducia nell’alleato a Cinque Stelle. Né è possibile recuperare il Movimento Città, che per primo si è chiamato fuori dall’alleanza, accusando il sindaco di non rispettare gli accordi pre-elettorali ed il programma presentato ai cittadini e concordato con gli alleati.

La riedizione del “bipartito” M5S-Partecipiamo è strada impervia. E lo conferma la stessa associazione, ammettendo che sono arrivate «proposte di assessorati da parte del sindaco Piccitto», ma anche che queste sono state rispedite indietro: «Siamo – aggiunge Giovanni Iacono – persone responsabili e da sempre controcorrente. Per amministrare devono esserci le condizioni per affrontare, con la necessaria incisività e determinazione, i gravi problemi della città verso un reale cambiamento e l’innovazione. Ma ad oggi queste condizioni non ci sono».

L’ostacolo maggiore, sul piano operativo, resta quello delle tante questioni sollevate diverse volte dall’associazione, ma accolte con un’alzata di spalle dai grillini. Poi, sul piano politico, ci sono i comportamenti tenuti da M5S, che, chiarisce l’associazione, «ci hanno lasciati sbalorditi e scosso». In pratica, “Partecipiamo” non ha più alcuna fiducia nei Cinquestelle e nei suoi consiglieri. Anche perché Iacono è stato fatto oggetto di attacchi gratuiti da diversi consiglieri pentastellati in Consiglio. E questo non aiuta a ricucire i rapporti.

Piccitto, in pratica, è rimasto con il cerino in mano. E non sa come fare per evitare di bruciarsi: non può contare su eventuali alleati, non può contare sul proprio gruppo, ma deve risolvere, e in fretta, la crisi politica. Davanti a sé ha due strade: procedere secondo le sue idee, mantenendo in giunta il contestatissimo assessore Stefano Martorana, ma restando senza maggioranza in Consiglio; oppure sacrificare Martorana e recuperare i riottosi grillini, ma perdendo la fiducia dell’altra parte del gruppo, che, invece, chiede soltanto un maggiore confronto sugli argomenti da esitare.

Qualunque strada imbocchi, al sindaco resta una certezza: la maggioranza in consiglio difficilmente sarà recuperata. Ed allora prende tempo e aspetta che Palermo o Roma accorrano in suo aiuto, rimettendo in riga i grillini riottosi. Un risultato, però, è già evidente: il livello di fiducia dei ragusani nell’amministrazione “della svolta” è in picchiata. Ed invertire il trend è strada tutta in salita.

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