Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I precari del Cas
alzano la voce

I precari del Cas alzano la voce

Come ogni anno, nel periodo estivo irrompe la vertenza dei precari del Consorzio autostrade siciliane.

La querelle occupazionale riguarda un centinaio di impiegati con contratti part-time, il cui sogno di una collocazione definitiva in pianta organica si scontra puntualmente con una realtà ben differente. In tutto ciò spicca un paradosso non di poco conto, su cui puntano i fari il sindacato Orsa Trasporti Messina e il Comitato precari regionale: la coperta è corta, sarebbero necessarie assunzioni e i caselli rischiano di rimanere privi di forza lavoro.

«La carenza di personale nel settore dell’esazione dell’autostrada non riguarda solo la stagione estiva ma vi sono evidenti mancanze nei fabbisogni organici», evidenziano Orsa e Coordinamento precari del Cas, che hanno sollevato tali questioni già in un primo incontro tenutosi lo scorso 24 giugno nella sede dell’Ispettorato del lavoro di Messina. Qui sono stati convocati dal direttore Gaetano Sciacca i funzionari del Consorzio di contrada Scoppo e i sindacati. Oggetto della discussione i nodi che avvolgono il più grande ente pubblico della Regione Siciliana, «con incassi da ottanta milioni di euro e una situazione di organico di personale confusa, con problematiche ormai croniche che si trascinano da decenni», rimarcano Michele Barresi (Orsa) e Mario Giuffrè (Comitato precari). Dal canto suo, Rosa Bella, portavoce delle istanze di chi dal lontano 1987 usufruisce di un impiego a tempo determinato di 90 giorni, ricorda che gli agenti tecnici esattori «hanno per più di trenta anni prestato servizio sulle autostrade siciliane». La tratta che maggiormente paga dazio è quella dell’A20 Messina-Palermo, visto che «molti turni di lavoro risultano senza alcuna presenza di personale con grande difficoltà da parte dell’utenza e ripercussioni sulla sicurezza del tutto evidenti soprattutto quando aumenta il flusso di traffico per la stagione estiva, che vede più che raddoppiati i transiti», afferma Michele Barresi. Il quale fa notare che «è obbligatoria, per specifica circolare Ministeriale del luglio 2014, la presenza fisica alle barriere di personale Ate anche nelle stazioni automatizzate che il ministero dei Trasporti ha comunicato a tutte le concessionarie di autostrade e per la quale si prevedono sanzioni pesanti a quelle aziende, come il Cas, che non garantiscono la presenza fisica nelle porte di uscita dei caselli».

«In più occasioni, il Cas ha dichiarato la necessità di reperire agenti di esazione per sopperire alle carenze di organico del settore, per una normale gestione del servizio, richiedendo alla Regione Siciliana la possibilità di assumere circa 80 unità. Ma dal 2011 il Cas non ha applicato più contratti ai precari, facendo schizzare alle stelle i costi per il lavoro straordinario e le trasferte del personale, tanto da far rischiare al Consorzio pesanti sanzioni da parte delle istituzioni preposte alla vigilanza», conclude Giuffrè.

Caricamento commenti

Commenta la notizia