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Esautorato "a tempo" il Consiglio Regionale dei Beni Culturali

Esautorato "a tempo" il Consiglio Regionale dei Beni Culturali

"La longa manus della politica sui beni culturali siciliani. Dopo otto anni di assenza, proprio quando è stato definito il nuovo Consiglio Regionale dei Beni culturali, è spuntata all’improvviso una gran fretta di insediare un organo che ne faccia le veci in attesa del suo reinsediamento. Un organo, ci si può scommettere, funzionale alla “produzione” di un qualche parere che serve con urgenza e per il quale non si può attendere che si esprima il Consiglio stesso". Ad accendere i riflettori sull’emendamento che adesso passa in Aula è Silvia Mazza, storica dell’arte e giornalista de’ Il Giornale dell’Arte. 


Silvia Mazza, storica dell’arte e giornalista de’ Il Giornale dell’Arte

"Apprendiamo, infatti - prosegue Silvia Mazza in un articolo pubblicato su BlogSicilia.it - che è stato approvato in commissione Bilancio, col voto unanime di maggioranza e opposizione, un emendamento all’assestamento di bilancio del deputato regionale Marika Cirone Di Marco, in quota PD, con cui, la citiamo, ‘la Conferenza permanente dei soprintendenti integrata dai direttori dei parchi archeologici sostituirà il Consiglio Regionale dei Beni culturali per il tempo necessario alla sua definitiva costituzione’. Come mai, dicevamo, c’è proprio adesso l’urgenza di questa Conferenza ‘ad interim’, adesso che si avvia a conclusione (è notizia del 12 ottobre scorso) l’iter del provvedimento che ridefinisce la composizione del Consiglio Regionale BBCC, organo che nella Regione autonoma corrisponde al Consiglio BBCCPP presieduto nello Stato da Giuliano Volpe? Come mai ora e non durante i lunghi otto anni trascorsi dal suo ultimo insediamento, durante i quali si è potuto fare a meno del suo importante parere su questioni cruciali nel settore, praticamente su ogni spetto delle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale?”. 
D’altra parte è la Cirone stessa ad aver riconosciuto, in un’Ansa del 23 novembre, la necessità “che il governo provveda a costituire il nuovo consiglio regionale dei beni culturali i cui pareri sono bloccati da mesi nell'attesa delle nomine dei componenti". E ricordato, tra “i pareri fondamentali su materie diverse, ad esempio l'iter di riconoscimento dell'autonomia dei Parchi archeologici fissati con legge regionale 20 del 2000, tra cui il più importante è quello della Neapolis della città di Siracusa, un iter che da decenni attende di essere completato. E' il momento di superare questa impasse ingiustificabile - continua - che si traduce in un danno economico per le comunità e per la stessa regione, e per questo ho presentato un emendamento che è già stato approvato in commissione cultura ed adesso è all'esame della commissione Bilancio (dove nel frattempo è stato approvato, ndr) ed affida la fase di transizione alla conferenza dei sovrintendenti integrata dai direttori dei parchi. Se l'emendamento sarà approvato, - conclude la parlamentare Pd - si recupereranno ritardi e omissioni , in caso contrario continueremo ad assistere a un balletto insensato".

  • Si tratterebbe, dunque, di una soluzione temporanea per superare una condizione di stallo che sta producendo diverse criticità?

“E’ davvero sconcertante - risponde la storica dell'arte - che ci si inventi un nuovo organo invece di pretendere l’accelerazione sulla nomina dei componenti del Consiglio, la cui ridefinizione, in ogni caso, risale a poco più di un mese fa: un mese per fare le nomine glielo vogliamo concedere dopo otto anni di “vacatio”? Otto anni e non ‘mesi’ come sostiene la Cirone. Per concludere l’iter manca solo il decreto del Presidente della Regione. Quanto tempo servirà a Crocetta per esitare questo decreto?” “quanto al parco archeologico della Neapolis, ma l’osservazione è valida per tutti gli altri parchi ancora da istituire, si tratta di uno strumento a tutela del territorio, in cui la rigida logica vincolistica è superata in favore della progettazione di uno sviluppo sostenibile e durevole del territorio, secondo una visione dinamica e non più statica, la quale, con la prevista autonomia finanziaria riconosciuta all’ente, introduce pure ‘sani’ valori economicistici applicati al patrimonio culturale. Ma è sciattamente riduttivo svilire a ‘danno economico’ la mancata istituzione del parco della Neapolis, che è prima di tutto uno strumento di tutela, già oggetto di numerosi ricorsi da parte di quelli che definisco ‘i talebani del cemento’, gli speculatori edilizi».

  • Perché Lei sostiene che la Conferenza sarebbe controllabile politicamente?

“Basta andare a guardarsi da chi sarebbe composta. Mentre il Consiglio, esattamente come l’omologo organo consultivo a carattere tecnico-scientifico del Ministero BBCCT, il Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici, ha un’articolata composizione pluralista che dovrebbe dare garanzia di imparzialità rispetto ai temi in discussione, per cui, in base alla recente ridefinizione, vi figurano, infatti, docenti universitari, un esperto indicato della Fondazione Unesco-Sicilia, due componenti indicati dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, un componente indicato del consiglio degli Ordine degli Avvocati, etc., la Conferenza sarebbe costituita da soprintendenti e direttori dei parchi archeologici, che sono, come noto anche a illustri commentatori nazionali, soggetti allo spoil system. Quali soprintendenti e quali direttori dei parchi vi faranno parte? E, poi, i direttori dei nuovi poli perché no? Forse la Cirone si è dimenticata che proprio il riassetto del Dipartimento BBCC in vigore dal primo luglio scorso ha preferito introdurre questi nuovi poli piuttosto che completare l’istituzione dei parchi archeologici autonomi? Insomma - conclude Silvia Mazza - è troppo arbitrario pensare che si sia trovata la scappatoia per cui l’Assessore ai BBCC potrà prendere decisioni senza il rischio di pareri autonomi (del Consiglio) e con la certezza di quelli concordati della Conferenza?”.

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