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Liberi consorzi
alle urne il 26 febbraio

Liberi consorzi alle urne il 26 febbraio

 Con la sola eccezione dell’area metropolitana di Palermo, il prossimo 26 febbraio i consiglieri comunali siciliani saranno chiamati alle urne per eleggere i propri rappresentanti nei sei Liberi consorzi e nelle altre due aree metropolitane, quella di Messina e quella di Catania. A dare notizia all’Ars della decisione della giunta di governo è stata l’assessore alle Autonomie locali Luisa Lanteri, che ha anche preannunciato l’invio all’Ars di un disegno di legge, da approvare in tempi rapidissimi, contenente, ha spiegato, «due commi: il primo proroga l’elezione della Città metropolitana di Palermo ed il secondo prevede la proroga del commissario. Proprio oggi in Giunta – ha aggiunto – a b b i amo approvato l’indizione delle elezioni. Volevo darne comunicazione all’Aula così il Presidente saprà cosa fare». E, su richiesta del presidente Giovanni Ardizzone, ha precisato che la data prescelta per Palermo è il 29 ottobre. Praticamente nello stesso giorno in cui si dovrebbe votare anche per il rinnovo dell’Ars, visto che la legislatura attualmente in corso dovrebbe concludersi il 28 ottobre. Già martedì prossimo il disegno di legge del governo dovrebbe essere a disposizione dell’aula. Ma non è detto che la commissione legislativa competente, la prima, quella presieduta da Salvatore Cascio non lo modifichi. In mattinata, infatti, la commissione Affari istituzionali, presenti tutti i capigruppo, aveva deciso «di andare – ha avvertito l’on. Cascio – verso un nuovo disegno di legge che prevede anche la proroga delle elezioni, non solo per la città di Palermo, ma per tutte le città metropolitane e per tutti i liberi consorzi». E ha ricordato che «solamente il Movimento Cinquestelle era per procedere al voto, mentre tutti gli altri gruppi parlamentari, indistintamente, erano per una proroga secca». Inoltre, ha aggiunto Cascio, oltre alla proroga, «alla luce dell’esito referendario», si pone anche «il tema della modifica di questa legge elettorale». E ha chiesto la riunione della conferenza dei capigruppo per decidere il da farsi. Richiesta subito accolta dal presidente dell’Ars Ardizzone, il quale ha tenuto a precisare che «qualora dovesse essere esitato dalla commissione il disegno di legge nei modi che riterrà più opportuno, potrà essere discusso dall’aula tra il 17 e il 18 gennaio 2017». «Eventuali proposizioni di modifiche legislative – ha commentato il presidente della Regione Rosario Crocetta – non possono interferire sulle decisioni dell'esecutivo, che deve rispettare le leggi». «La legge nazionale – ha ricordato – pur prevedendo la possibilità di elezioni dirette di primo grado, esclude tale possibilità in fase di prima applicazione, per cui chi oggi propone la modifica della data, di fatto nega questa possibilità. La legge Delrio – ha concluso – parla chiaro: in fase di prima applicazione l'elezione è di secondo grado».

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