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Autostrada, lo stop è dietro l'angolo

Autostrada Rosolini-Modica

Ragusa - Il completamento del tratto Rosolini-Modica dell’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela è fortemente a rischio. Molti cantieri sono fermi e gli altri sono prossimi allo stop perché il consorzio tra Condotte d’Acqua e Cosedil continua a non ricevere il pagamento dello stato di avanzamento dei lavori. Ed allo stato attuale sono quindici milioni di euro. E con il Sal in scadenza diventeranno ventidue. Una cifra enorme, che Cosige non è più in grado di anticipare. La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che i fornitori di cemento, che non ricevono pagamenti da mesi, hanno deciso di chiudere i rubinetti, mentre le imprese subappaltatrici, piccole ditte locali, sono sull’orlo del fallimento.

Un quadro disarmante che ha spinto Cgil, Cisl e Uil ad alzare la voce. Qui non c’è in ballo solo il mantenimento dei posti di lavoro, ma anche la realizzazione di un’opera, che è fondamentale per il territorio della provincia di Ragusa. Così, con un’unica voce, i sindacati hanno chiesto al prefetto Maria Carmela Librizzi la convocazione urgente del tavolo tecnico istituito mesi fa per seguire da vicino l’evolversi dei lavori. Nello stesso tempo, hanno lanciato un appello alla deputazione regionale e nazionale ed alla Regione perché intervengano, ognuno per le proprie competenze.

Il passaggio più importante è il tavolo prefettizio. Vi siedono, oltre al prefetto, il presidente del Cas e l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio, oltre ai rappresentanti di Cosige. È un passaggio fondamentale per capire verso quale destino si sta andando incontro. Nel frattempo, Cgil, Cisl e Uil affilano le armi e annunciano l’avvio della mobilitazione. Contro la Regione punta l’indice Carlo Spinello della Filca-Cisl: «Il compito della Regione Siciliana non è solo il trasferimento delle risorse al Cas, che è il committente, ma è anche quello di controllare e governare questi processi di erogazione delle somme». Spinello spiega che «questa settimana dovrebbe arrivare metà delle somme previste, ma il ritardo accumulato è enorme e inficia anche la liquidazione delle future risorse». A patire sono principalmente le piccole imprese: «Alcune sono ferme da agosto, altre devono pagare da dicembre i propri dipendenti; un’altra è in concordato preventivo». Un quadro allarmante.

Il segretario ibleo della Fillea-Cgil Franco Cascone sottolinea i ritardi, ricordando che «il Sal 8 doveva essere pagato a novembre; il Sal9 è scaduto a dicembre; e ora sta per scadere il Sal 10 (a marzo). In totale, il ritardo è quantificabile in ventidue milioni di euro». Cascone pone un altro grosso punto interrogativo: «Se si ferma Cosige, il problema diventa drammatico, perché s’interrompe uno dei punti attivi, che, nei fatti, ha fronteggiato in qualche modo la notevole crisi del comparto edile».

La palla passa sul tavolo del prefetto Librizzi. La situazione è talmente grave che non si può più perdere tempo. Chiudere tutti i cantieri significa mettere una pietra tombale sull’attesa autostrada e, nello stesso tempo, mettere sulla strada altre centinaia di lavoratori edili. Un peso che la provincia di Ragusa non potrebbe proprio sopportare.

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