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«Noi, gli eredi dei Borbone, ambasciatori del Meridione»

«Noi, gli eredi dei Borbone, ambasciatori del Meridione»

Quasi centotrent’anni di governo dell’Italia meridionale, che hanno lasciato un segno indelebile in un tessuto sociale complesso, allora come oggi. La dinastia dei Borbone delle Due Sicilie resse le sorti del nostro Sud dal 1734 al 1861: oggi, a tenere viva la memoria storica dell’antico casato, discendente dai Borbone di Francia e di Spagna, sono sua altezza reale Carlo, Duca di Castro, Gran maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, la moglie Camilla, e le figlie Maria Carolina e Maria Chiara.

La famiglia, con Beatrice, sorella di Carlo e Gran Prefetto dell’Ordine, è stata presente nei giorni scorsi a Noto, nella cui Cattedrale si è tenuta la cerimonia solenne di investitura delle dame e dei cavalieri dell’Ordine. Un momento di grande intensità, che ha rinsaldato fortemente il legame della famiglia con le terre su cui regnarono gli antenati, e sulle quali oggi, quella storica influenza è stata “modernizzata”. «Per noi queste terre sono importanti» afferma il principe Carlo di Borbone, che porta anche il titolo di Duca di Noto.

«Con modestia – afferma ancora il capo della Real Casa – cerchiamo di trasmettere i valori del Sud Italia, quasi come ambasciatori del Meridione. E cerchiamo di ricambiare il grande affetto verso di noi quali “testimonial” del Sud. Facendolo conoscere nel suo volto migliore». E infatti nella due giorni netina, la cittadina siciliana è stata teatro di un grande evento mondano, nella tenuta di Jacques Garcia, un’importante “vetrina” su una parte ancora poco conosciuta della Sicilia offerta ad oltre 200 esponenti del jet set internazionale, molti dei quali hanno espresso il desiderio di ritornare. E nei prossimi giorni, anche la Calabria ospiterà la prima investitura di dame e cavalieri dell’Ordine, il 28 ottobre a Gerace.

«Siamo felicissimi di aver fatto questo viaggio, è stato organizzato con l’intento di visitare una città stupenda del Sud del nostro Paese. – racconta la principessa Camilla – È stata un’esperienza formativa per le nostre figlie, sono giovani e cerchiamo di insegnare loro che aiutare il prossimo è fondamentale. Poter incontrare altri bambini e famiglie che ci raccontano le loro storie rappresenta per noi la possibilità di comprendere come possiamo aiutare gli altri nel miglior modo possibile. Da qui nascono i progetti Briciole di Salute, Buono Libro e Città cardio-protetta che hanno lo scopo di supportare la società civile in ogni settore. In effetti abbiamo deciso di assecondare la richiesta delle nostre figlie che da anni volevano visitare la Sicilia e abbiamo deciso di iniziare da Noto, il suo centro storico è patrimonio dell’UNESCO e l’architettura civile risalente al periodo preunitario è di notevole livello, come si può vedere nella splendida creazione della Porta Ferdinandea costruita in occasione dell’arrivo di Sua Maestà Ferdinando II di Borbone. È proprio questo l’elemento che ci ha spinto a investire sempre nelle città dell’Antico Regno a livello culturale, sanitario e benefico-assistenziale». E infatti anche altre località siciliane, come sottolinea il delegato vicario dell’Ordine Antonio di Janni, sono destinatarie di iniziative benefiche, ad esempio Acireale, Piazza Armerina e Barrafranca.

Sabato scorso a Noto i principi di Borbone hanno inaugurato i diversi progetti presso l’Istituto Melodia al quale hanno donato i defibrillatori e i libri scolastici per tutti i ragazzi: «Il diritto allo studio – spiega la principessa Camilla – è per noi fondamentale. Bisogna aiutare le scuole e il sistema di informazione in modo tale che anche i più giovani assumano maggiore consapevolezza e conoscenza. Le famiglie del progetto Briciole di Salute mi hanno commosso, il loro continuo affetto è per noi ispirazione continua a fare sempre più».

«Passiamo poi alla parte più ludica, la squadra di calcio! Che meravigliosi ragazzi, siamo felici che la sicurezza sanitaria sia presente nell’impianto sportivo. Grazie alla spiegazione tecnica del nostro delegato vicario il dott. di Janni, vi sarà qualcuno con la formazione idonea a prestare il primo soccorso».

«Nel pomeriggio – prosegue – abbiamo avuto qualche momento per visitare la città di Noto e la Caritas locale alla quale abbiamo donato indumenti per coloro che hanno più bisogno. La Sicilia ha infinite bellezze e tanti luoghi storici ci permettono di ripercorrere la strada dei nostri avi. È per noi un tuffo nel passato che ci permette di aprire gli orizzonti a un nuovo futuro. Da qui la scelta della città di Noto. Domenica mattina abbiamo presenziato alla meravigliosa celebrazione religiosa nella Cattedrale, presieduta da mons. Antonio Staglianò. Ci tengo a fare un grande “in bocca al lupo” alla nostra Delegazione siciliana che compie ogni giorno un grandissimo lavoro per il prossimo. Ringrazio tutti coloro che hanno reso questi giorni speciali».

La prima intervista di Maria Carolina

Un giorno guiderà la Real Casa e l’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Oggi, Maria Carolina è un’adolescente molto “social” che con leggerezza porta l’impegnativo titolo di Duchessa di Calabria e Palermo. Il titolo che spetta di diritto all’erede al trono, ruolo conferitole dal padre Carlo lo scorso anno con la decisione di modificare la legge salica in vigore nella casata e sostituire la regola della successione in linea solo maschile con quella della primogenitura assoluta.

E per la sua prima intervista ufficiale, la principessina ha scelto Gattopardo, il magazine di Gds in edicola il prossimo sabato con un ampio servizio dedicato proprio alla famiglia dei Borboni, che “inaugurerà” il primo numero firmato dal nuovo direttore, la giornalista palermitana Laura Anello, autrice di un “viaggio” nel tempo e nella storia all’interno della Segreteria romana della Real Casa, sede del Sacro Ordine Costantiniano, che per la prima volta ha aperto le sue porte.

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