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Miccichè-Musumeci,
il matrimonio va in crisi

Miccichè-Musumeci, il matrimonio va in crisi

C’eravamo tanto amati. E forse ci ameremo di nuovo, chissà. O forse ci sono amori che non sono mai sbocciati e che portano ai più classici dei matrimoni di convenienza. Toccherà al candidato presidente del centrodestra Nello Musumeci e al leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè convincere l’elettorato – ma anche i propri compagni di viaggio – che la loro alleanza non rientri in questa fattispecie. E non sarà semplice, dopo l’ultimo scontro da separati in casa, specchio di una coalizione che sembra più impegnata a sedare le diatribe interne che a fronteggiare le sfide esterne.

A far deflagrare l’incidente diplomatico, le parole pronunciate lunedì sera da Miccichè: «Stanno venendo fuori notizie sul listino di Musumeci che se fossero vere farebbero venir meno le ragioni di un’alleanza costruita con grandi sacrifici di tutti, un’alleanza costruita per il bene di tutto il centrodestra e della Sicilia». La miccia, le indiscrezioni secondo cui Gaetano Armao, designato vicepresidente nel ticket con Musumeci, non sarebbe tra i sei nomi che, oltre al candidato presidente, compongono il listino. Gelida e dura al tempo stesso la replica di Musumeci: «Se, invece di diramare comunicati, il commissario di Forza Italia Miccichè mi avesse telefonato, avrebbe saputo che le notizie uscite in queste ore sul listino non sono fondate e, perciò, frutto di interessate indiscrezioni. Noto che resistere alla tentazione di stare sulla stampa diventa difficile per tanti, anche nel centrodestra. Le ragioni di una alleanza non possono essere legate al listino che, piaccia o no, resta nella responsabilità del candidato presidente». Insomma, se amore c’è, non si vede. E nemmeno s’intravede.

Non s’è fatto scappare l’occasione di passare all’attacco il candidato presidente del M5S, Giancarlo Cancelleri : «Chi vota Musumeci deve sapere che vota un presidente che deve sottostare a scelte di altri e che non avrà alcun potere. Altro che garanzia, lui è l’ennesimo burattino dei partiti. È il Crocetta del centrodestra. E sappiamo tutti come è stata governata in questi anni la Sicilia». Cancelleri è anche tornato alla carica sulle liste: «Evidentemente per Musumeci i voti, come i soldi, non puzzano. Alle liste pulite lui ha preferito i voti facili». Sul blog di Beppe Grillo, Cancelleri mette ancora nel mirino la candidatura di Luigi Genovese, figlio di Francantonio, riportando una frase di Musumeci («Fossi stato io avrei evitato la candidatura del figlio di Genovese, il fatto che Forza Italia abbia deciso di candidarlo è una responsabilità che ricade sulla forza politica»). Secondo Cancelleri, Musumeci «prova nuovamente ad eludere un problema grande quanto una casa: la responsabilità, tutta sua, di avere in lista candidati impresentabili. La verità è che i voti di Genovese (senior) gli fanno comodo».

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