
Un giovane siciliano su tre sceglie di iscriversi ad atenei di altre regioni italiane o all’estero. Un’emorragia che va arrestata – o quanto meno contrastata– attraverso un’azione sinergica, politica e amministrativa, che deve vedere fianco a fianco il Governo regionale e gli Atenei impegnati nel garantire, ciascuno per la propria parte, risorse e servizi (didattica, ma non solo). In una parola: attrattività. E proprio il freno alla “fuga” dei giovani – “cervelli”, o meno – è stato uno dei temi centrali dell’incontro tenutosi ieri a Palazzo d’Orléans tra il presidente della Regione Nello Musumeci e i vertici degli atenei siciliani.
«È l’inizio di un percorso nuovo, per avviare una reciproca collaborazione tra la Regione e il sistema accademico siciliano. Siamo convinti che le università debbano essere un riferimento costante per le istituzioni chiamate a governare e di contro che la Regione non debba essere vista solo come una semplice erogatrice di risorse». Così, dunque Musumeci ieri ha segnato la prima tappa del nuovo percorso di confronto con i quattro poli universitari, incontrando i rettori degli Atenei siciliani.
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