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Disco verde dell’Ars
alla manovra finanziaria

Disco verde dell’Ars alla manovra finanziaria

La fumata bianca si è materializzata nella tarda serata di ieri. Evitata la maratona notturna, temuta da più parti all’inizio delle ostilità a Palazzo dei Normanni. Tanto che il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, incassato il via libera dell’Aula, non ha esitato ed esprimere grande soddisfazione per un traguardo raggiunto «entro le 23». Semaforo verde, quindi, alla manovra finanziaria e alla legge di bilancio. La prima approvata con 35 voti favorevoli e 28 contrari, la seconda con lo stesso numero di deputati a favore e uno in più tra i contrari. Un percorso insidioso che ha subito visto cadere la maggioranza (complice un solido asse tra Pd e M5S) alcune norme simbolo: l’esenzione dal bollo auto per le famiglie meno abbienti e gli aiuti fino a 40mila euro alle giovani coppie per l’acquisto della prima casa. Stop, poi, ai nuovi impianti solari ed eolici.

«È la prima volta in vent’anni che non si va in seduta notturna. L’avevo promesso e l’impegno è stato mantenuto», ha detto il presidente dell’Ars Miccichè, dopo il disco verde dell’articolato del disegno di Stabilità regionale. La votazione definitiva dei documenti contabili dopo l’approvazione da parte della Giunta, subito riunita, delle necessarie variazioni. «Penso si tratti di una manovra equilibrata – ha aggiunto – e sono soddisfatto del fatto che i lavori d’Aula si siano svolti con grande serenità». Assenti al momento del voto i due deputati di Sicilia futura, formazione dell’ex ministro Totò Cardinale, vicina al Pd, ma talvolta in questa legislatura intervenuta in soccorso della maggioranza. L’Aula ha poi approvato il Bilancio e il presidente dell’Assemblea ha chiesto ai parlamentari regionali di votare le modifiche al regolamento interno dell’Ars per allargare a due nuovi segretari l’ufficio di Presidenza. Raggiante pure il governatore Nello Musumeci: «È un risultato importante l’approvazione di questa finanziaria. Grazie al presidente Miccichè che ci ha evitato sedute in notturna. E grazie a tutti i deputati e all’opposizione per il loro senso di responsabilità. Sappiamo il momento difficile che sta passando la Sicilia e gli impegni gravosi che abbiamo davanti. Che Iddio ci aiuti».

Nelle due votazioni il Partito democratico ha manifestato profondo dissenso, girando il pollice verso il basso. «Il Pd – ha spiegato il capogruppo parlamentare all’Ars Giuseppe Lupo – ha svolto il proprio ruolo di opposizione costruttiva, riuscendo ad ottenere l’approvazione di norme importanti. La maggioranza del governo Musumeci, battuta più volte in Aula, ha dimostrato di essere senza idee e senza un progetto per la Sicilia. Sulle stessa lunghezza d’onda la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana: «Marchette, manovre spot e un testo ingrassato dalle richieste di una inesistente maggioranza di Musumeci. In poche parole una manovra imbarazzante». Secondo la pentastellata si tratta di «una manovra senza una vera linea politica, che non prevede investimenti per lo sviluppo e misure di ampio respiro per i giovani, che amplifica il divario tra chi è un “amico” della maggioranza e chi no, perché in questo testo c’è chi beneficerà di contributi diretti, mentre la stragrande maggioranza dei siciliani viene lasciata indietro. Nulla di diverso dalle manovre di Crocetta. Aspettiamo al varco il Governo: vedremo quante norme saranno impugnate e quante rimarranno in piedi. L’unica vera novità – conclude la deputata – sono le norme che riguardano i disabili gravi e gravissimi. Grazie al lavoro del Parlamento e al ruolo di opposizione sensibile alle esigenze delle fasce più deboli, svolto dal M5S, siamo riusciti a ottenere un risultato per i siciliani».

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