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«La Finanziaria ha superato l’esame Infondate le critiche dei Cinquestelle»

Lupo: «Giunta allo sbando». Milazzo e Aricò: «Il Pd dimentica le manovre di Crocetta» Claudio Fava: «Ma all’assalto alla diligenza hanno partecipato tutti i gruppi parlamentari»

«La Finanziaria ha superato l’esame Infondate le critiche dei Cinquestelle»

Le sforbiciate del governo Conte alla Finanziaria regionale hanno innescato un effetto domino. L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, minimizza le censure ed esalta la prova d’esame superata dalla manovra economica, per nulla stravolta dal Consiglio dei ministri. Sul fronte dell’opposizione, invece, il movimento Cinquestelle alza i toni e chiede le dimissioni di Armao: «È il suo fallimento».

Il Pd tira in ballo il presidente dell’Ars: «Il governo Musumeci è allo sbando – sottolinea il capogruppo a Sala d’Ercole, Giuseppe Lupo – a questo punto è necessario che Miccichè convochi al più presto il presidente della Regione in parlamento; deve spiegare come intende rimediare ai danni prodotti e verificare gli effetti che l’impugnativa avrà sul Bilancio, sui settori interessati e sui siciliani». Lupo ricorda che «la decisione del governo nazionale conferma il giudizio negativo che il Pd ha dato alla manovra». Chiude il cerchio il deputato di “Centopassi” Claudio Fava: «La lunga sessione di bilancio dell’Ars serviva a creare illusioni per migliaia di siciliani a cui Governo e Parlamento regionale non sono stati in grado di offrire soluzioni».

Ma Fava esce dal coro dell’opposizione e punta il dito anche contro i gruppi di minoranza: «È il prevedibile epilogo con la frana di questo assalto alla diligenza, cui hanno partecipato praticamente tutti i gruppi parlamentari attraverso decine e decine di emendamenti».

Il governatore Musumeci si è chiuso a riccio, lasciando l’arena al vicepresidente Gaetano Armao, il bersaglio più esposto alle critiche. L’assessore all’Economia, però, continua a dare una lettura alternativa: «Niente di sconvolgente. La bontà della manovra finanziaria è confermata dall’avallo di alcuni dei punti fondamentali, a cominciare dalla norma sui precari per finire ai 230 milioni destinati alle imprese». L’assessore regionale all’Economia ricorda che «nel recente passato, per esempio nel 2014, ci fu un’impugnativa ben più corposa di quella attuale che, in conclusione, dei 28 rilievi mossi dalla Ragioneria ne vede rimasti sub judice solo 14. E ci tengo a sottolineare che anche la norma sulla certificazione del credito da parte delle imprese è passata, il che consentirà a molte aziende di poter rientrare delle loro spettanze».

Ora si apre un’altra partita e Armao ha già tracciato lo scenario: «Di quei 14 articoli contestati, ce ne sono tre o quattro che possono essere corretti in fase di assestamento. Sugli altri si andrà fino in fondo davanti alla Consulta. In particolare sulle accise intendiamo far valere le prerogative della Regione, senza tentennamenti».

Dopo l’impugnativa il vicepresidente è stato travolto dalle polemiche, culminate con la richiesta di dimissioni firmate dai “grillini”: «Le loro dichiarazioni polemiche al riguardo sono pretestuose – ribatte Armao – spesso infondate e per alcuni toni senza pudore. Non esito a definire i Cinquestelle, gente senza dignità politica».

Dopo la fase di sbandamento la maggioranza esce allo scoperto. Secondo il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Giuseppe Milazzo, «la Finanziaria è uscita indenne dall’esame»: «Sugli ex pip si dovrà ridiscutere a Roma per trovare una soluzione, perché è impensabile lasciare 2.800 famiglie in mezzo a una strada». Sulla manovra, poi, ricorda che «nella Legge di stabilità del 2013, su 75 articoli 21 sono stati impugnati; nel 2014, 33 su 50; nel 2017, 11 su 65. I numeri parlano chiaro: siamo in discontinuità con il precedente Governo».

Il deputato regionale Alessandro Aricò, si allinea e difende la tesi di Armao: «Il cuore della Finanziaria ha retto. Le critiche mosse dalle opposizioni sono, quindi, ingiuste e spropositate rispetto alla reale portata dell’impugnativa. Probabilmente il Pd fa finta di dimenticare le proprie Finanziarie targate Crocetta - una delle quali fu sostenuta anche dal M5S - in gran parte stravolte da impugnative che arrivarono a bocciare ben 59 articoli».

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