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Taormina Film Fest, Giulia Andò: “Su quel set tutto è stato divertente”

Miglior attrice non protagonista è la giovane palermitana che racconta infanzia e aspirazioni

Da bambina Giulia Andò, attrice palermitana, dipingeva con la bisnonna, Lia Noto Pasqualino, pittrice e sodale di Guttuso; costruiva presepi con il nonno, Antonio Pasqualino, chirurgo, antropologo e gran collezionista di pupi, burattini e marionette, talmente tanti da comporre oggi il prezioso museo palermitano che porta il suo nome. A casa, poi, c’erano la mamma, Lia Pasqualino, affermata fotografa e il papà, Roberto Andò, regista di tanti film e spettacoli teatrali, a casa sua bazzicavano Leonardo Sciascia e Italo Calvino. Facile che Giulia – che oggi salirà sul palco del Teatro antico di Taormina per ricevere il suo primo Nastro d’argento come attrice non protagonista per il film “La stranezza” – dica: «Sono nata immersa nelle storie e le storie mi hanno sempre salvata nei momenti difficili. Crescendo tra tanti stimoli, volevo fare tutto e adesso il mio desiderio è raccontare le storie attraverso varie forme. In futuro voglio continuare con cinema e teatro ma senza trascurare la scrittura: ho collaborato alla sceneggiatura della serie su Letizia Battaglia, ho partecipato a un master di sceneggiatura della Rai e sto scrivendo il secondo film».
Alla serata dedicata ai Nastri d’argento, che chiuderà l’edizione numero 69 del Taormina Film Fest, sarà accompagnata dal papà Roberto e dai protagonisti del film, Toni Servillo, attore feticcio di Andò, Salvo Ficarra e Valentino Picone, il trio che non t’aspetti che si nutre dell’eleganza e la profondità dello sguardo del primo, un Pirandello confuso e introspettivo, e dell’irriverenza della coppia Fic&Pic. Un mix che ha funzionato, infatti “La stranezza” è diventato il film italiano di maggior successo nel 2022: «Un successo legato alla… stranezza – spiega Giulia – di un cast inedito che ha creato curiosità ed è risultato vincente. Tutto su quel set è stato divertente: tra scherzi e battute, tutto è filato liscio e quest’atmosfera è rimasta impressa sulla pellicola. C’era grandissima complicità tra tutti noi, e dall’affiatamento è nata un’amicizia profonda tra Servillo e Ficarra e Picone». Perché il cinema non ha steccati: «Non ero certa che il tema del film potesse piacere a tutti, invece scommettere su una novità ha pagato. La storia, scritta da mio padre, ha sorpreso anche me». E sullo schermo lei, Giulia, è diventata Santina Vella, la sarta e costumista di scena, sorella del geloso Bastiano (Ficarra) e innamorata di Nofrio (Picone): «Incarno la parte femminile del film: ho amato molto questo personaggio».

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