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Droga a fiumi per le strade di Messina, fermata una banda di siciliani e calabresi: 17 arresti

Droga nelle piazze di Messina. Un fiorente mercato di spaccio che ha portato questa mattina all'arresto di 17 persone da parte della squadra mobile.

Una operazione della polizia che ha fermato una banda, che operava a Messina, composta da siciliani e calabresi. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzioni di armi e munizioni, associazione finalizzata al furto di ciclomotori.

Le indagini della Squadra Mobile, sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti, sequestri di droga e videoriprese, hanno individuato l’esistenza di una banda, “impegnata” nel quartiere Valle degli Angeli, che aveva la sua base in vico Fede, dove vive la famiglia Arena “che si rivelava – scrive la polizia - un vero e proprio fortino  attorno al quale giravano gli affari illeciti”.

Un gruppo costituito dai componenti del nucleo familiare degli Arena, e di persone a loro legati, dediti al traffico di diversi tipi di droga.

Dalle indagini è emerso che la droga arrivava dalla Calabria «secondo tradizionali e consolidati rapporti- aggiunge Raffa - che vedono il malaffare gestito in maniera reciproca, ma più spesso con rifornimenti che vengono dalla Calabria e che vedono Messina non più solo terra di passaggio ma destinazione finale della sostanza stupefacente. Messina è un mercato di primaria importanza».

Nel corso delle indagini la Squadra mobile è riuscita a sequestrare per due volte della droga tenendo in segreto il sequestro, mettendo in allarme il gruppo che credeva di aver subito dei furti e aveva iniziato a progettare ritorsioni su possibili responsabili, per poi scoprire che la droga non era stata rubata, ma sequestrata dalla polizia.

L’operazione ha offerto anche uno spaccato della criminalità in città: «Con le ultime indagini in materia di criminalità organizzata - conclude il procuratore aggiunto Raffa - registriamo che i gruppi cittadini pur rimanendo distinti e tendenzialmente legati a quartieri del territorio della citta sono più disposti rispetto al passato a comunicare tra loro ed a trattare anche alcuni affari».

Gli arrestati sono Lorenzo Anghelone residente a Bagaladi (Reggio Calabria), dai messinesi Francesco Arena, Michele Arena. Antonio Bonanno, Bartolo Bucè, Filippo Cannavò, Ugo Carbone, Giovanni Cortese detto «U Criaturi», Paolo Mercurio, Angelo Mirabello, Paolo Francesco Musolino, Mario Orlando. Pietro Raffa, Santoro Rosaci di Melito Porto Salvo, i messinesi Francesco Russo, Gaetano Russo e Luigi Siracusa.

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