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Emergenza finita all'Oasi di Troina, riprendono i ricoveri nell'ex "zona rossa"

L'Oasi di Troina

A 100 giorni dall’esplosione del focolaio Covid 19, che è stato uno dei più gravi di tutta la Sicilia, l’Oasi Maria santissima di Troina riprende gradualmente le attività di istituto di ricovero e cura. Un focolaio tra i maggiori dell’Isola, accertato il 19 marzo scorso, che aveva portato alla creazione della «zona rossa» per tutto il Comune di Troina, con 178 contagiati e 6 morti, 5 dei quali pazienti disabili dell’Oasi.

Da lunedì 29 giugno riprendono le prime attività, con la parziale riapertura all’utenza che prevede solo 40 ricoveri di riabilitazione, distribuiti tra la Domus Mariae e la Cittadella dell’Oasi, mentre rimangono sospesi i ricoveri per gli acuti e le prestazioni ambulatoriali.

L’accesso alle strutture prevede la fase obbligatoria del triage, per il quale è stato allestito un centro, su un’area di 2000 metri quadrati con parcheggi, entrate e uscite differenziate, collegamenti telematici diretti e le misure necessarie per garantire la sicurezza, dove vengono effettuati i tamponi con esito disponibile entro 30 minuti. In caso di negatività, viene autorizzato l’accesso in accettazione per il ricovero, in caso di positività non è consentito l’accesso e scatta la segnalazione al medico di famiglia o pediatra di riferimento.

Dopo l’area Triage e verificate le condizioni per l’accesso alle strutture, paziente e ed eventuale accompagnatore vengono trasferiti, tramite apposita navetta e con personale dell’Istituto, nei reparti di assegnazione. Durante tutto il periodo del ricovero non saranno concesse visite e permessi a tutela di assistiti e personale.

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