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Coronavirus, morto il professore Bruno Ficili di Scicli: fu candidato al Premio Nobel

Bruno Ficili

Dopo quasi un mese il Coronavirus torna a mietere vittime in Sicilia: è morto nella notte, all'ospedale Maggiore di Modica, il professor Bruno Ficili di Scicli. Era dall'8 luglio scorso che sull'isola non si registravano decessi a causa della pandemia.

«Morto il cittadino colpito da coronavirus. Pensavo e speravo di non dover più dare notizie come questa; purtroppo non è così. Questa notte è mancato il cittadino che ieri era stato ricoverato perché contagiato da coronavirus». Ad annunciarlo sulla sua pagina Facebook il sindaco di Scicli, Enzo Giannone.

«In questo momento tragico mi sento solo di esprimere tutta la mia vicinanza e il cordoglio alla sua famiglia - aggiunge -. Rinviamo alle prossime ore ogni altra considerazione, a partire da quelle sul sistema dei controlli e della prevenzione che, mi pare, sia in sostanza, per scelte dall’alto, venuto meno».

Ficili, 84 anni e noto per il suo impegno internazionale a favore della pace nel mondo, avrebbe contratto il virus durante una visita in ospedale a Catania, il 14 luglio scorso. Il professore soffriva infatti di una patologia polmonare.

Laureato in Pedagogia presso l'Università Cattolica di Milano e fondatore dell'Associazione Internazionale per l'educazione alla pace, ha organizzato a Siracusa - città in cui viveva e lavorava come dirigente scolastico - convegni internazionali sulla educazione alla pace. Per 13 volte fu candidato al premio Nobel per la Pace.

Si trovava a Donnalucata come ogni anno per la villeggiatura ma nei giorni successivi alla sua visita in ospedale a Catania, le sue condizioni di salute sono peggiorate. Ieri il ricovero d'urgenza a Modica, dopo una grave crisi respiratoria.

Nei giorni precedenti una donna 45enne albanese aveva scoperto di essere positiva al Covid: faceva la domestica, due giorni la settimana, a casa Ficili. Bruno Ficili lascia la moglie Pinella, il figlio Paolo. Ha perso il figlio Francesco, a causa di un male incurabile nel febbraio del 2014.

Proprio nella provincia di Ragusa nelle ultime ore è stato scoperto un nuovo caso di positività al Coronavirus: si tratta di un giovane ragusano che aveva accusato una perdita di gusto e olfatto e per questo era stato sottoposto a tampone. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì.

«Positivo al Covid-19 un giovane ragusano, asintomatico e ora in isolamento, che ha fatto il tampone per avere accusato una perdita di gusto e olfatto - ha scritto il primo cittadino su Facebook -. Già disposto il tampone per le persone con cui ha avuto i rapporti più stretti ed è in corso l’indagine epidemiologica di prassi, per risalire ai luoghi e alle persone frequentate più da vicino».

Salgono quindi a tre i casi in isolamento domiciliare nel Ragusano. Oltre al giovane ci sono anche le due persone rientrate una dalla Florida e un’altra da Londra entrambe residenti a Vittoria.

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