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Non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, oltre mille migranti nell'hotspot

Non si fermano gli sbarchi, che nel 2020 hanno superato quota 16.700, il quadruplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed oggi, dopo il fallito tentativo di ieri, è riuscita ad attraccare al porto di Lampedusa la nuova nave per la quarantena, la Aurelia.

Intanto, la guardia costiera libica ha riportato a Tripoli un’ottantina di migranti su un gommone in difficoltà, probabilmente lo stesso segnalato ieri da Alarm Phone. In 115 - tra di loro anche 26 donne e 21 minori - nella notte sono giunti a Crotone.  Si tratta di persone di nazionalità afgana, iraniana, siriana e somala che erano a bordo di un’imbarcazione intercettata dalla Guardia costiera al largo di Soverato. Secondo le prime informazioni, sarebbe partita dal porto di Antalaya in Turchia.

Nessuna tregua dagli sbarchi nemmeno oggi. Un barchino con 17 tunisini - il primo sbarco della giornata - è arrivato a Lampedusa, mentre al molo Favarolo, polizia, guardia di finanza e operatori sanitari stanno attendendo l’approdo di una motovedetta che ha recuperato un’altra ottantina di migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, dopo che 250 extracomunitari sono stati imbarcati sulla nave quarantena Aurelia (che la lasciato il porto), ci sono 1.032 persone, a fronte di una capienza massima di 192.

La prefettura di Agrigento ha già disposto il trasferimento con il nuovo traghetto di linea «Lampedusa», che avverrà fra qualche ora, di altri 97 migranti che giungeranno domattina a Porto Empedocle.

Attacca l’opposizione: «Un Governo che chiude locali e discoteche e spalanca i porti a decine di migliaia di clandestini che stanno sbarcando e portano caos, problemi e virus - osserva il leader della Lega Matteo Salvini - è un governo di incapaci». Sulla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: «altri sbarchi - rileva - altre fughe, altri potenziali focolai di contagio incontrollati: in nome dell’ideologia, il Governo ha ormai alzato bandiera bianca davanti all’immigrazione clandestina, nel Mediterraneo come sul confine sloveno».

Neanche il sindacato di polizia Coisp risparmia critiche al Governo. «I poliziotti, già costretti a turni massacranti - sottolinea il segretario Domenico Pianese - si trovano anche a dover fronteggiare le rivolte violente organizzate dai migranti e le loro fughe improvvise che inevitabilmente generano il panico tra i cittadini. L’esecutivo - aggiunge altro non ha fatto che scaricare sui poliziotti tutto il peso della questione immigrazione, lasciandoli da soli, in prima linea e con pochi mezzi a disposizione a dover affrontare una situazione pericolosa e violenta».

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