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Coppia messinese intossicata da monossido carbonio in albergo, processo a Ragusa

Ragusa

Si è aperto a Ragusa il processo per lesioni colpose gravissime riguardanti un fatto di cronaca avvenuto il 30 agosto del 2017.  Due coniugi messinesi erano rimasti intossicati dal monossido di carbonio mentre si trovavano in luna di miele in un hotel nel centro storico di Ragusa.

Tre gli imputati: Angelo Gulino, titolare della struttura, Nunzio Cilia come esecutore dei lavori di installazione di due caldaie poste in opera tre anni e un anno prima dell'accaduto e Francesco Minardi come progettista degli impianti termici ed idrici della struttura.

"Ci eravamo sposati due giorni prima - racconta Oreste Urbano - e quella mattina avevamo appuntamento con una nostra amica. Sapendo della nostra puntualità e non vedendoci arrivare è venuta in albergo insistendo per farsi aprire la porta della stanza. Io e mia moglie siamo stati trovati entrambi privi di sensi. Siamo stati in coma, trattati in camera iperbarica, siamo vivi grazie alla nostra amica. Chiediamo che venga accertata la responsabilità di quanto ci è accaduto".

Un percorso di guarigione che ha lasciato strascichi, ha aggiunto l'avvocato Gianluca Novak che assiste, assieme alla collega Lorella Pipicella, i due coniugi. "Manifestando preliminarmente sentimenti di vicinanza ai coniugi Urbano per quanto accaduto, preciso che il dottore Angelo Gulino è estraneo a qualunque tipo di responsabilità - dichiara l'avvocato Fabrizio Cavallo, legale di Gulino assieme al collega Carmelo Di Paola -. In particolare come dimostreremo in fase di istruttoria risulta documentalmente che la presenza di monossido di carbonio all'interno di quella stanza di albergo non fosse un rischio prevedibile né evitabile dal mio assistito, secondo ordinaria diligenza, e che la presenza di monossido di carbonio è da addebitare a responsabilità altrui ed esterne alla struttura alberghiera".

Si parlò all'epoca dei fatti di lavori effettuati all'esterno dell'albergo e non dipendenti dalla struttura ricettiva, e che avrebbero compromesso gli impianti interni dell'edificio stesso. Una vicenda complessa in cui anche lo stesso Gulino risultava parte offesa perché circa un mese prima di quanto accaduto ai coniugi, come riportano le cronache dell'epoca, lui stesso aveva accusato un malore, chiedendo l'intervento dei vigili del fuoco, che pare avessero scongiurato la presenza di monossido di carbonio nella stanza. In fase di indagine sono state affidate consulenze e redatte perizie. Il processo è stato aggiornato al 30 marzo per la citazione dei responsabili civili. Intanto il giudice monocratico ha ammesso la costituzione di parte civile dei coniugi, che hanno rischiato di morire per intossicazione da monossido di carbonio.

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