Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Coronavirus: nessuna prova di una "variante siciliana"

Coronavirus in agguato

Non sembra trovare conferme, almeno per il momento, l'ipotesi che collegherebbe l’aumento dei contagi in Sicilia con una variante del virus come quella inglese. «Ad oggi non ci sono conferme scientifiche di una mutazione che potrebbe essere suffragata solo dalle analisi della sequenza genetica del Rna virale», spiega il professore Antonio Cascio, direttore dell’unità di malattie infettive del Policlinico "Paolo Giaccone" di Palermo.

Intanto, si allenta leggermente la morsa del Covid in Sicilia, dove avantieri si era sfiorato un tasso di positività del 20%, il più alto in Italia. Secondo i dati del report quotidiano diffuso dal Ministero della Salute sono 1.587 i nuovi casi nell’isola su 8.698 tamponi processati, con un tasso che scende al 18,2%. Era stato proprio l’elevato numero di contagi a fare scattare, da oggi e fino a venerdì prossimo, l'inserimento della Sicilia tra le regioni in area "arancione" da parte del Ministero, e di  Messina addirittura in «zona rossa» su decisione del Governatore Nello Musumeci (che ha assecondato la richiesta del sindaco Cateno De Luca).

Per tornare al bollettino ieri le vittime sono state 37, che portano il totale a 2.765. I guariti sono 237. Il numero complessivo dei positivi sale 42.819 con una crescita di ben 1.333 casi. In aumento anche i ricoveri ospedalieri in regime ordinario: 1298, 33 in più rispetto ad avantieri, anche se rimane stabile il numero di pazienti in terapia intensiva, 208. Ospedali dunque nuovamente sotto pressione, come già successo a novembre.

Ieri mattina a Termini Imerese si è registrato un picco di presenze che ha creato qualche problema, tanto che in alcuni momenti i pazienti sono stati dirottati verso altri nosocomi della provincia.

Nel pomeriggio ieri la situazione è tornata alla normalità. Anche nel pronto soccorso di Villa Sofia, a Palermo, si è registrato qualche problema. All’ingresso dell’area di emergenza è stato affisso un cartello con la scritta «si accettano solo codici rossi». Una situazione, quella ospedaliera, monitorata costantemente dai responsabili della sanità siciliana. «Ci aspettiamo ancora per qualche settimana una crescita del contagio e, quindi, una fase di tensione per le strutture ospedaliere, territoriali e per le aree di emergenza» ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. «Oggi dalla nostra - ha aggiunto - abbiamo il personale raddoppiato sul territorio, ma dobbiamo tenere molta alta l’attenzione e valutare se la curva diventa esponenziale». Buone notizie, invece, sul fronte della campagna vaccinale «che ci ha visto completare in tutta la Sicilia le scorte - ha sottolineato l’assessore -, tenuto conto della prima fase di richiami che prudenzialmente è stata accantonata».

Caricamento commenti

Commenta la notizia