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Coronavirus Sicilia, resta stabile la curva dei contagi. "Solo" 560 nuovi positivi

560 nuovi casi ma i guariti sono 1.130, tasso positività al 2%

Resta stabile la curva dei contagi coronavirus in Sicilia, a differenza del resto del Paese dove il virus è tornato a correre. Il bollettino quotidiano registra 560 nuovi positivi su 26.837 tamponi processati, con una incidenza che scende ancora al 2,0%, oltre tre volte  meno del dato nazionale. Secondo il report del Ministero della Sanità la regione è undicesima per quanto riguarda i nuovi casi. Le vittime sono 14 e portano il totale a 4.201. Continua a scendere anche il numero delle persone attualmente contagiate: 24.545, con un decremento di 584 casi rispetto a ieri grazie a 1.130 guariti. Negli ospedali i ricoverati sono 794, 19 in meno rispetto a ieri, di cui 118 in terapia intensiva. Palermo resta la provincia più colpita, con la metà dei casi di tutto il territorio regionale.

E mentre si diffonde anche nell’isola la variante inglese, si cerca di di accelerare sulle vaccinazioni. In Sicilia, secondo la Fondazione Gimbe, la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 2,33%, mentre quella di ultraottantenni è dell 1,6%. A questo proposito l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza definisce «ingenerosa, falsata nella sua ricostruzione e infondata nei fatti, la rappresentazione secondo la quale, nell’ambito della campagna vaccinale, le Regioni procedono per conto proprio e senza un indirizzo unitario». L’assessore ricorda «come le Regioni non abbiano stabilito che la Fase3 del Piano (insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, penitenziari, servizi essenziali) anticipasse la Fase2 (fragili e over 70): ciò, invece, è stato determinato a livello nazionale dalla struttura commissariale che, a sua volta, ha dovuto recepire le indicazioni dell’Agenzia regolatrice del farmaco» .

«Al posto di sostenere polemiche, che mortificano migliaia di operatori sanitari - prosegue l’esponente del governo Musumeci - ci aspettiamo vengano attivate tutte le procedure per autorizzare gli altri vaccini già disponibili (a partire dallo Sputnik V) e aumentare l’approvvigionamento nazionale delle fiale. Se ci fossero centinaia di migliaia di dosi a settimana, infatti, in ogni Regione non ci sarebbe neppure il problema di scegliere da dove partire! Semmai - osserva l’assessore - saremmo tutti ventre a terra a moltiplicare le sedi vaccinali e distribuire fiale ai medici di famiglia: vorremmo poter vaccinare per 24 ore al giorno! «. Per quanto riguarda infine le risorse che dovrebbero essere messe in campo grazie al Recovery fund il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha sottolineato che «dallo Stato devono arrivare sostanziose risorse, noi possiamo mettere solo le briciole. Quello che avevamo da fare - ha aggiunto - l'abbiamo fatto, sui fondi comunitari ci sono vincoli che a volte non ci permettono di riprogrammare i fondi».

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