Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ponte sullo Stretto, la Regione Siciliana non sta in silenzio

L’assessore ai Trasporti Marco Falcone ribadisce che Musumeci farà tutti i suoi passi nei confronti del Governo.  Galluzzo ed Elvira Amata: «Draghi non potrà calpestare impunemente il Sud».

«La cruciale importanza, per il futuro del Sud e dell’Italia intera, di una soluzione al nodo del collegamento diretto fra Sicilia e Calabria, chiama tutti gli attori istituzionali a un’assunzione di responsabilità. Siamo convinti infatti che ogni decisione o percorso di confronto che riguardi l’attraversamento stabile dello Stretto sia opportuno che passi da un dialogo franco e documentato fra Roma, le Regioni e le comunità locali, fino anche all’Europa. In questo senso, il presidente Musumeci ha già consegnato tale auspicio al ministro Giovannini e al Governo nazionale. La prospettiva di un Mezzogiorno che rialza la testa è legata a doppio filo a infrastrutture come il Ponte o l’Alta velocità in Sicilia. Infrastrutture che, come avvenuto con le opere post Unità d’Italia o del Dopoguerra, siano l’effettiva soluzione al divario fra Nord e Sud». A dichiararlo è Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture.
È la prima delle reazioni che si sono scatenate dopo le dichiarazioni dei ministri del Governo Draghi. Prima, Mara Carfagna, che ha rinviato ad altre priorità, poi Enrico Giovannini, che ha chiuso le porte del Recovery, come fosse lui il detentore unico delle chiavi di un Piano che dovrebbe servire a rilanciare le sorti del Paese e che l’Europa pretende sia fondato su misure volte a ridurre il divario tra il Nord e il Sud d’Italia.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia