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Sicilia, dopo 25 anni stabilizzati i lavoratori Asu: a Messina in 1.538. Ecco la mappa

"Con l’approvazione all’Ars della norma che riguarda i lavoratori Asu si chiude oggi in Sicilia, dopo quasi 25 anni, una brutta storia di precariato. I 4.571 lavoratori rimasti nel bacino e distribuiti nelle nove Province possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di impegno e dialogo serrato con le Istituzioni siamo riusciti a portare a casa un significativo e importantissimo risultato". Lo dicono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e UilTemp, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera e Danilo Borrelli. I lavoratori Asu, da quasi 25 anni, lavorano in enti e strutture, anche con incarichi di responsabilità, con solo un sussidio di 590 euro mensili. Sono così distribuiti nelle nove province: Messina 1.538, Palermo 840, Agrigento 648, Trapani 627, Ragusa 331, Catania 197, Siracusa 133, Caltanissetta 133 ed Enna 124. "Adesso, attendiamo l’approvazione definitiva della finanziaria. Poi, il nostro lavoro continuerà fino a quando le stabilizzazioni non saranno tutte completate", concludono i sindacalisti.

Tutti soddisfatti all’Ars dopo il via libera in aula alla norma del ddl stabilità che prevede la stabilizzazione del personale Asu. Per i parlamentari del Pd (Giuseppe Lupo, Giuseppe Arancio, Anthony Barbagallo, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi) «si chiude una pagina di precariato lunga 25 anni che riguarda lavoratori essenziali per il buon andamento delle amministrazioni comunali» anche se «il governo Musumeci ha respinto la richiesta del Pd di aumentare i fondi destinati alla stabilizzazione di ulteriori sei milioni per garantire almeno 18 ore di lavoro settimanali per il funzionamento degli uffici comunali». I deputati del gruppo di Diventerà Bellissima (Alessandro Aricò, Giorgio Assenza, Pino Galluzzo, Giusy Savarino e Giuseppe Zitelli) sottolineano che si tratta di un risultato «che il governo Musumeci ha fortemente voluto, finalmente gli Asu potranno sottoscrivere con gli enti utilizzatori contratti a tempo indeterminato, anche con rapporti di lavoro a tempo parziale». Per il capogruppo del M5s, Giovanni Di Caro, il merito va «alla norma del governo Conte e al lavoro del M5s in commissione quinta: si tratta di una giornata storica che mette la parola fine ad uno dei capitoli meno nobili della politica regionale siciliana». Di «grande traguardo» parlano i deputati regionali di Attiva Sicilia (Valentina Palmeri, Angela Foti, Sergio Tancredi, Elena Pagana e Matteo Mangiacavallo): "Nella norma abbiamo anche previsto che l’assessorato provveda immediatamente a fare una ricognizione nel bacino per individuare coloro che sono interessati alla fuoriuscita». Con questa norma, sostiene il deputato Carmelo Pullara «diamo dignità a tanti lavorati e ad altrettante famiglie che possono guardare, soprattutto in questo momento storico, ad un futuro più sereno e più roseo», mentre per la capogruppo di FdI Elvira Amata «si rende giustizia a migliaia di lavoratori impegnati da trent'anni negli enti locali e in altri enti della pubblica amministrazione e che quotidianamente contribuiscono a rendere servizi ai cittadini». "Da anni seguiamo il destino professionale dei nostri 84 lavoratori Asu dislocati in varie Camere di Commercio dell’isola e oggi possiamo affermare che finalmente per queste persone si vede il traguardo di una vita e il riconoscimento di diritti acquisiti in tanti anni di lavoro.», afferma il presidente Pino Pace, che ha coordinato il lavoro di squadra di Unioncamere Sicilia.

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