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Morte del sottufficiale a Catania, Procura: “Correlazione tra decesso e Astrazeneca”

Lo scrivono i consulenti che sta indagando sulla morte del 43enne in servizio nella base di Augusta, deceduto il 9 marzo scorso nella sua abitazione a Misterbianco

«Sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca». Lo scrivono i consulenti della Procura di Siracusa che sta indagando sulla morte del 43enne Stefano Paternó, sottufficiale della Marina militare in servizio alla base di Augusta (Siracusa), deceduto il 9 marzo scorso nella sua abitazione a Misterbianco (Catania) quindici ore dopo aver avuto somministrata la prima dose di vaccino Astrazeneca.

I dottori:«da escludere decesso a causa di natura tossica»

«La causa e i mezzi del decesso di Stefano Paternò devono essere ricondotti all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da di stress respiratorio acuto)» scrivono ancora i dottori Giuseppe Ragazzi, Marco Marietta e Carmelo Iacobello e la professoressa Nunziata Barbera che aggiungono «non sono ravvisabili condotte omissive o commissive in campo al personale sanitario/parasanitario che a vario titolo ha gestito le problematiche inerenti alla vicenda clinica di Stefano Paternò. L’esito negativo delle analisi chimico tossicologiche consente di escludere che il decesso del Paternò sia da attribuire a cause o concause di natura tossica».

Ieri il dissequestro dei vaccini

La Procura proprio ieri aveva disposto il dissequestro dei vaccini AstraZeneca, lotto ABV 2856, avendo ricevuto l'esito degli accertamenti  eseguiti dall'Istituto nazionale per la salute pubblica Olandese e dal Centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci dell'Istituto superiore di sanità di Roma. Il pm Gaetano Bono, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino, aveva iscritto quattro persone nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo: Lorenzo Wittum, in qualità di legale rappresentante di AstraZeneca Italia, e poi un medico e un infermiere dell'ospedale militare dove era stato somministrata la dose, ed un medico del 118.

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