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Incendi in Sicilia, fiamme da Palermo a Catania: Musumeci chiede stato di emergenza

Le squadre speciali Nbcr hanno evitato che il rogo provocasse danni ben più gravi. Interrotta la circolazione tra il km 63,000 e il km 64,1 a Belpasso

La Sicilia ancora sotto la morsa degli incendi. I vigili del fuoco la scorsa notte sono intervenuti con le squadre speciali Nbcr (Nucleare -Biologico-Chimico-Radiologico) per bonificare due serbatoi da 1.700 litri di Gpl danneggiati dalle fiamme nella zona di Giacalone ad Altofonte, nel palermitano. Il rogo divampato nella zona di Poggio San Francesco è arrivato fin dentro un’azienda agricola avvolgendo anche i serbatoi. L'intervento dei pompieri ha evitato che il rogo provocasse danni ben più gravi.

Sono decine di incendi in provincia di Palermo che vedono impegnati i vigili del fuoco e i forestali. Prosegue l’intervento a Polizzi Generosa anche con i mezzi aerei. Roghi anche in contrada Strasatto e Marganzotta nel territorio di Monreale, a Petralia Soprana in contrada Raffo, a Scillato in contrada Firrione e a Misilmeri in contrada Bizzoli. Da questa sera il comando provinciale dei vigili del fuoco ha deciso di raddoppiare i turni e quindi anche i pompieri impegnati nel contrastare i roghi visto che anche nei prossimi giorni sono previste temperature molto alte. La misura rappresenta una decisione eccezionale utilizzata solo quando ci sono emergenze gravi.

Problemi anche sul versante opposto: a causa di un altro incendio, infatti, è temporaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, la strada statale 417 " di Caltagirone", tra il km 63,000 e il km 64,1 a Belpasso, in provincia di Catania.
Lo rende noto l’Anas, sottolineando in una nota che il traffico al momento viene deviato sulla viabilità locale con segnalazioni sul posto, dove sono presenti Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine oltre alle squadre di Anas per la gestione della viabilità.

Sono 25 gli interventi effettuati e conclusi dai vigili del fuoco a Catania dalle 8 di stamani. Vi sono ancora 115 richieste di soccorso, alcune delle quali da verificare, a cui far fronte. Quindici gli interventi in corso. Le zone interessate sono in linea di massima quelle interessate dai roghi ieri: la zona sud di Catania, la Zona Industriale, San Francesco la Rena, lo Stradale Primosole, l’Oasi del Simeto e il litorale in direzione Sud.

Sessanta case distrutte o gravemente danneggiate, di cui 10 nella zona di Fossa Creta e 50 nel comprensorio della playa e dei villaggi Ippocampo di mare, Azzurro, Primosole; il lido Le Capannine e un vivaio su via San Francesco La Rena fortemente danneggiati. E’ il bilancio
dell’incendio che ha interessato ieri Catania, con circa 200 persone portate in salvo via mare dalla Guardia Costiera, 350 salvate via terra e una ventina di persone che hanno usufruito dell’ospitalità provvisoria nel Palaspedini garantita dalla Protezione civile comunale su indicazione del sindaco Salvo Pogliese.
Il sindaco per l’intera mattinata di oggi ha guidato un lungo sopralluogo per incontrare la popolazione e gli imprenditori insieme con il capo di gabinetto Giuseppe Ferraro e gli assessori Pippo Arcidiacono, Fabio Cantarella e Sergio Parisi e ha anche avuto un breve incontro con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Pogliese si è anche recato nello stabilimento balneare Le Capannine: «Sgraveremo i tributi di nostra competenza e sosterremo la ripresa delle attività. Il presidente Musumeci sta per chiedere lo stato di emergenza e di mobilitazione nell’Isola perché possano arrivare adeguati sostegni finanziari. Siamo al fianco di cittadini e imprese con ogni strumento che la legge consente».

“Ho chiesto al capo del governo nazionale, Mario Draghi, la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile”. A dichiararlo il presidente della Regione, Nello Musumeci, mentre non si placa l’ondata di incendi in tutta la Sicilia. “La richiesta - aggiunge - si è resa necessaria di fronte al grave rischio di incendi dovuto alla eccezionale situazione meteoclimatica che interessa l’Isola. L’eventuale riconoscimento dello stato di mobilitazione determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali di uomini e di mezzi. Stamattina ho sentito il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per sollecitare l’adozione del provvedimento: sono fiducioso. E, poco
prima, assieme al capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e al responsabile provinciale Giovanni Spampinato, sono stato nell’area della Plaia dove, ieri pomeriggio, le fiamme partite da terreni privati incolti hanno distrutto alcuni stabilimenti balneari”.

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