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Scommesse Sicilia-Malta e usura al 300% a ludopatici: arrestati col reddito di cittadinanza

Nonostante il giro di affari di centinaia di migliaia di euro, alcuni percepivano il reddito di cittadinanza producendo peraltro un contratto d’affitto fittizio al fine di aumentare l’importo del sussidio percepito.

Scommesse online e usura sulla rotta Sicilia-Malta. Blitz della polizia di Stato di Siracusa contro un’associazione per delinquere specializzata in scommesse online illegali e usura. Eseguite diverse misure di custodia cautelare nei confronti di soggetti che prestavano soldi ai propri clienti ludopatici pretendendo la restituzione delle somme ad interessi usurai.

Le indagini condotte dalla Squadra mobile e dal commissariato Augusta, coordinate dal procuratore aggiunto Fabio Scavone e dai sostituti Donata Costa e Francesca Eva, hanno consentito, nell’ambito dell’operazione «Ludos», di smantellare l’organizzazione che esercitava abusivamente l’attività di gioco e scommesse senza o licenza.

I capi facevano da raccordo tra due distinti gruppi di gestione dei siti illegali di scommesse e, avvalendosi del rapporto con i gestori nazionali ed esteri, riuscivano a ottenere il credito necessario per l’esercizio del gioco senza anticipare denaro, così fidelizzando i giocatori e assumendo credito, anche usurario, nei loro confronti. Il tutto, con l’aggravante dalla transnazionalità.

L’associazione aveva, infatti, propaggini anche all’estero, in particolare a Malta. Nonostante il giro di affari di centinaia di migliaia di euro, alcuni percepivano il reddito di cittadinanza producendo peraltro un contratto d’affitto fittizio al fine di aumentare l’importo del sussidio percepito.

E’ quanto emerso nell’inchiesta 'Ludos' degli agenti di polizia conclusa con l’arresto di 11 persone, 4 in carcere, 7 ai domiciliari, tutte di Augusta, accusate di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse on-line attraverso siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura.

Capitava anche che gli indagati, esigessero dalle vittime, quale garanzia sulla restituzione del danaro, le chiavi delle loro auto.

Le indagini hanno avuto inizio nel dicembre 2019 dopo la denuncia di una coppia di anziani coniugi il cui figlio aveva contratto debiti gioco che i genitori hanno pagato. In quell'occasione furono avviati gli accertamenti patrimoniali, inoltre grazie alle intercettazioni ed alle telecamere, fu scoperta e poi bloccata l’attività di raccolta di scommesse sportive effettuate su siti illegali

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