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Sistema Siracusa, sentenze "pilotate": a Bigotti 6 anni e 8 mesi. La tranche processuale celebrata a Messina

A Messina una tranche del “caso Siracusa”

Si chiude con cinque condanne, tre le riduzioni e due le conferme, l’ennesima tranche processuale celebrata a Messina per la maxi inchiesta sul “sistema Siracusa”, che in Sicilia s’è intrecciata con quella delle nomine al Csm e sul caso Palamara. In questo caso si tratta del troncone che vede come principale indagato l’imprenditore Ezio Bigotti, l’ex manager piemontese del gruppo Sti coinvolto anche nella vicenda romana degli appalti Consip. È l’ultimo dei tronconi andato a processo della maxi inchiesta che la Procura di Messina e la Guardia di Finanza hanno gestito sul “sistema Siracusa”.
In questa tranche erano coinvolti inizialmente anche il tecnico petrolifero Massimo Gaboardi, e c’era anche il consulente e commercialista siracusano Vincenzo Ripoli, che doveva rispondere di corruzione in atti giudiziari. Bigotti, in concorso con l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, già fuori dalla magistratura - anche lui inizialmente imputato in questo troncone -, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e il consulente Francesco Perricone, era accusato di concorso in corruzione in atti giudiziari. Erano poi rimasti coinvolti anche il consulente Cesare Pisello e l’ingegnere Mauro Calafiore.

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