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Sicilia, alcune diocesi "sospendono" la figura dei padrini nei battesimi

Ma l'ex vescovo di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini, riferisce che nel 2014 chiese al Vaticano di poter sospendere la presenza di padrini ai sacramenti , per contrastare i legami della 'ndrangheta e non fu possibile perché dovevano prima essere d’accordo tutti i vescovi della Calabria

Alcune diocesi della Sicilia hanno deciso, come avviene anche in altre parti d’Italia, di "sospendere" la figura di madrine e padrini per i battesimi. La notizia è sbarcata persino sul New York Times. Il giornale americano cita in particolare il caso di Catania dove il bando ai padrini sarebbe stato deciso a partire da questo weekend di ottobre.

«E' un esperimento», spiega al Nyt il vicario generale di Catania, monsignor Salvatore Genchi. Il quotidiano di New York ha anche sentito alcune famiglie contrariate rispetto a questa decisione. La Chiesa siciliana è invece sostanzialmente d’accordo sul fatto che la figura del padrino abbia perso nella maggior parte il suo valore di accompagnamento alla fede e sia un modo invece per stringere rapporti con una famiglia o un clan. Nell’articolo viene citato anche il vescovo calabrese Giuseppe Fiorini Morosini che riferisce che nel 2014, quando era vescovo di Reggio Calabria, chiese al Vaticano, per contrastare i legami della 'ndrangheta, di poter sospendere la presenza di padrini ai sacramenti. L’allora Sostituto della Segreteria di Stato, il card. Angelo Becciu, rispose - secondo quanto Morosini dice al New York Times - che dovevano prima essere d’accordo tutti i vescovi della Calabria. E quindi in quel momento non fu possibile prendere una decisione in tal senso.

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