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Messina, fioccano le malattie da Green pass

Sono inequivocabili i dati dell’Inps dopo l’introduzione dell’obbligo di presentare sui luoghi di lavoro la “certificazione verde”

L’introduzione del green pass nei luoghi di lavoro ha fatto schizzare le assenze giustificate con certificati di malattia. Già dal primo giorno i numeri hanno consegnato qualche anomalia, come il boom di malattie all’Atm che sta dando filo da torcere alla governance dell’azienda di via La Farina per garantire il servizio di trasporto pubblico locale e non creare disagi ai cittadini.
In città non c’è stato un effetto green pass nella tenuta dei servizi e delle attività, non ci sono stati blocchi o proteste eclatanti. C’è però un numero che spicca e che si dimostra inequivocabile: rispetto alla settimana che ha preceduto l’introduzione dell’obbligo di green pass, Messina registra un +30% di ricorso alla malattia per assentarsi dal lavoro. L’Inps di Messina in questi giorni sta monitorando con grandissima attenzione l’andamento della situazione. Ecco i numeri che arrivano dagli uffici di via Garibaldi. Lunedì 11 ottobre, in città, 735 persone non si sono recate a lavoro, giustificando l'assenza con un certificato di malattia. Settecento di questi lavoratori appartengono al settore privato, 35 sono dipendenti pubblici. Questa è la fotografia dell’ultimo lunedì che ha preceduto l'introduzione dell'obbligo del certificato verde nei luoghi di lavoro. Poi, venerdì 15 ottobre è entrata in vigore la misura anti Covid e hanno iniziato a fioccare i certificati di malattia. A dimostrarlo sono sempre i numeri. Lunedì 18 ottobre, infatti, nel lunedì fatidico che ha aperto la settimana del green pass, a Messina i lavoratori che hanno prodotto un certificato medico sono diventati 1.158. A rimanere a casa per motivi di salute sono stati 400 dipendenti in più rispetto al lunedì precedente.

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