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Sicilia, il presidente Musumeci: "Sciolgo l'incantesimo sono ricandidato"

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci

«Musumeci è candidato, è ricandidato. Ma non è una novità, non è una notizia. Per me il tema non esiste. Sono convinto che il centrodestra rimarrà unito.». Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, alla convention del movimento Diventerà Bellissima, in corso a Catania. "Stasera abbiamo sciolto l’incantesimo, il presidente della regione sta lavorando a preparare le liste delle prossime regionali, vorrò vincere per me e per i partiti della mia coalizione», ha aggiunto. In Sicilia si voterà nell’autunno del 2022.  Rivolgendosi ai dirigenti e ai militanti del suo movimento Diventerà Bellissima che hanno riempito la sala delle Ciminiere a Catania, Musumeci ha detto: "Dovete resistere alla caccia che fanno gli amici alleati, c'è qualcuno che invece di andare a caccia nell’opposizione va a caccia nel nostro recinto. Se dobbiamo andare a caccia, facciamolo fra gli indecisi, facciamolo in quel 45% che non va a votare  Da quando è scoppiata la pandemia io ho capito che non avrei potuto più fare in cinque anni quello che speravo ed ero certo di potere fare, perché conosco i miei limiti, ma anche qualche potenzialità».

«Un autorevole esponente della mia coalizione qualche giorno fa ha detto che io considero un cancro i partiti: io sono cresciuto in un partito. No, io non considero un cancro i partiti, ma la partitocrazia. Quando i partiti considero di occupare lo spazio istituzionali, lì c'è un cancro. A governare ci pensano gli assessori, e i partiti quando vogliono facciano valere le loro visioni attraverso gli assessori. Questo presidente la giacca non se la fa tirare da nessuno, tranquilli. Lo sappiano gli altri, abbiamo messo alla porta mafiosi, gli affaristi, i lobbisti in questi quattro anni: non ci cercano più, perché sanno che li accompagnamo alla Procura». Così Musumeci riferendosi alle affermazioni fatte qualche giorno fa dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

«Dopo la semina bisogna pensare alla raccolta. Del resto, se non fossi un presidente adeguato, non ci sarebbe il centrodestra, gli 11 assessori che rappresentano i partiti della coalizione sarebbero già usciti dal governo. Come si fa a diventare complici fino all’ultimo giorno di un presidente che è inadeguato? Non è così. Sono tranquillo perché credo che nessuno voglia rompere il centrodestra e riconsegnare la Sicilia alla sinistra. Assessori state attenti a questo "babbìo" - ha aggiunto - perché questo "babbìo" del "si candida o non si candida" può indebolirci. E’ successo con Crocetta. E noi stiamo già lavorando allea preparazione delle liste".

«E' normale che un presidente uscente consideri normale, fisiologica, la ricandidatura. Il tema per me non esiste". Lo ha detto anche ieri sera a Palermo Giorgia Meloni.

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