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I baby pusher, la piazza di Bagheria e la rotta Palermo-Trapani: 4 arresti, 25 indagati

Blitz antidroga nel Palermitano. Stavolta è una operazione congiunta della compagnia dei carabinieri di Bagheria e del commissariato del comune alle porte del capoluogo siciliano, che ha smantellato la florida 'piazza' di Bagheria e assestato un colpo alla rotta Palermo-Trapani, particolarmente attiva. In carcere quattro persone, mentre altre 25 sono indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico, al trasporto, alla cessione, al commercio e alla vendita di stupefacenti. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore De Luca, coordinatore della sezione 'Palermo' della Direzione distrettuale antimafia, che ha diretto le indagini di Polizia e carabinieri dal dicembre 2016 al novembre 2018.
La piazza di Bagheria era "leader" nello spaccio di cocaina, eroina e hashish, in cui operavano principalmente due diverse associazioni a delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti.

L'antica rotta Palermo-Trapani

L’attività investigativa, partita dallo sviluppo di un filone a sé stante e riguardante una violenta rapina a un anziano, compiuta a Bagheria, ha fatto luce sulla rilevante portata dell’attività di spaccio e confermerebbero che l’antica rotta della droga tra le province palermitane e trapanesi sarebbe particolarmente attiva: attraverso costanti approvvigionamenti da Palermo, il gruppo bagherese riusciva non soltanto a rifornire i pusher locali, ma anche marsalesi, anche con consegne a domicilio. I 4 destinatari delle misure cautelari nel settembre scorso erano già stati arrestati nell’ambito dell’operazione «Persefone», del Nucleo Investigativo del Comando provinciale carabinieri di Palermo, in esecuzione di altra ordinanza emessa per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e vendita di armi clandestine, estorsione, lesioni personali aggravate, reati tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.

I baby pusher e la "coesione criminale"

A Bagheria - secondo poliziotti e carabinieri - si è raggiunto un tale livello di «coesione criminale» da non ammettere «dissensi interni» che sarebbero emersi e soffocati sul nascere nei confronti di chi aveva espresso critiche sulla presunta scelta di coinvolgere anche minori nell’attività di spaccio. Nel corso dell’attività erano già state arrestate in flagranza di reato 4 persone e sequestrati circa 110 grammi di cocaina e 170 grammi di eroina.

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