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Caro carburante, protesta a oltranza in Sicilia. Gli autotrasportatori: "Non molliamo"

Sono decisi a una protesta a oltranza gli autotrasportatori siciliani che dalla mezzanotte di domenica hanno deciso di fermare i loro tir. «Viaggi sempre più costosi», dice ad AGI Angelo Motta, padroncino con un paio di mezzi pesanti, costretto a sostenere il rincaro del gasolio: «Non abbiamo intenzione di mollare. Negli ultimi due mesi la situazione è diventata insostenibile, il caro gasolio grava su di noi del 20/30 per cento. Essendo nel lembo più basso dell’Italia, in Sicilia siamo costretti a pagare il prezzo più lato. Ma non siamo solo noi siciliani a insorgere. La categoria da Roma in giù è una polveriera, pronta ad esplodere...». Sino a oggi in quasi una settimana di blocchi e proteste, la situazione del traffico nei punti stradali nevralgici è stata al limite: assicurati i passaggi ai tir che trasportano merce deperibile, tutti gli altri si sono fermati.

Al casello autostradale di San Gregorio, a Catania, quartier generale del presidio degli autotrasportatori il traffico veicolare anche oggi va a rilento. Camion e trattori si sono riversati nelle strade e autostrade dell’isola, tra Avola, Gela, Termini Imerese, Tremestieri etneo, Catania e nelle vicinanze dello Stretto di Messina. Si tratta di gruppi autonomi di autotrasportatori che protestano contro il rincaro dei costi del carburante. Nei giorni scorsi al fianco degli autotrasportatori siciliani si è schierato il presidente della Regione Nello Musumeci. In mattinata riunione operativa per decidere in che maniera affrontare le prossime fasi della protesta. «Questa volta non ci fermiamo - avverte Motta - perchè siamo già falliti e mandare all’aria una settimana di lavoro è un ulteriore danno. Qualcuno deve ascoltare le nostre richieste».

De Luca, protestare senza danneggiare

"Condivido la protesta degli autotrasportatori nei confronti dei quali ho già espresso la mia vicinanza. Io sono uno che fa proteste e anche eclatanti, ma cerca di farlo evitando di danneggiare gli altri. La testimonianza degli operatori del settore ortofrutticolo con la merce che resta nelle cassette a marcire rende il senso di quanto siano errate le modalità di protesta messe in atto dagli autotrasportatori. Adesso, mi chiedo chi risarcirà questi produttori che già pagano le stesse conseguenze degli autotrasportatori perché l’aumento dei costi colpisce tutti i settori. Quando a un padre di famiglia fate rimanere la merce nelle cassette a marcire in una situazione che è già precaria significa spingerlo al fallimento. Io mi chiedo perché dobbiamo ammazzarci con le nostre mani". Così il candidato alla presidenza della Regione Siciliana, Cateno De Luca, su Facebook, in merito alla protesta degli autotrasportatori che rischia di avere gravi ripercussioni sull'intero comparto produttivo dell’Isola.

"Dal Presidente della regione Nello Musumeci che ieri si è recato al presidio degli autotrasportatori mi sarei aspettato un atto di responsabilità - aggiunge -. Il Presidente Musumeci avrebbe dovuto chiedere la cessazione immediata dello sciopero per salvaguardare le aziende agricole e tutta la filiera. Invece Musumeci è andato a parlare agli autotrasportatori dimenticandosi che da quattro anni è lui che ha responsabilità dirette e indirette per il ruolo che ricopre anche nella gestione del sistema dei trasporti".

"Questo Governo Regionale - continua De Luca - quali strategie ha attuato per quanto riguarda il settore dei trasporti in Sicilia e attenuare i costi? Nessuna! Oggi, la soluzione non può essere quella messa in atto dagli autotrasportatori e sostenuta dal presidente della Regione Nello Musumeci che si traduce di fatto in un’istigazione a delinquere sostenendo la prosecuzione di questa protesta. I produttori in questo quadro diventano vittime di un sistema che non farà altro che danneggiare la nostra terra in modo irreversibile. Io - ribadisce De Luca -, sono vicino agli autotrasportatori, ho manifestato vicinanza e sostegno anche ai pescatori, esprimo preoccupazione per la filiera agroalimentare della nostra Isola e da un Governo responsabile mi aspetterei altre prese di posizione. Constatiamo invece che in questi quattro anni di Governo Musumeci non è riuscito ad intervenire neanche lì dove avrebbe dovuto e potuto per contenere l’aumento dei costi. Basta pensare alla gestione dei rifiuti! Troppo facile oggi, prosegue Cateno De Luca, recarsi al presidio degli autotrasportatori e strappare un applauso. Suggerisco al presidente Musumeci di recarsi al mercato di Vittoria e parlare anche con i produttori e gli agricoltori nei confronti dei quali non ha speso neanche una parola di vicinanza. L'ho detto e lo ribadisco - conclude Cateno De Luca - non si può manifestare, per quanto legittime siano la protesta e le motivazioni che la spingono, nuocendo agli altri e creando danni irreversibili di cui nessuno risponderà".

 

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