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Sicilia, concessioni demaniali illegittime se incoerenti con il “Piano spiagge”

La decisione della Corte Costituzionale sulla legge regionale del luglio 2021

Con sentenza n. 108 depositata il 5 maggio 2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge regionale n. 17 del 21 luglio del 2021, che ha consentito di rilasciare le concessioni demaniali marittime in assenza o senza la preventiva verifica di coerenza con le previsioni dei piani di utilizzo delle aree demaniali marittime (Pudm), detti anche Piani spiagge.
Ad impugnare la norma era stato, nel settembre 2021, il Consiglio dei Ministri, cui Legambiente Sicilia aveva indirizzato un’articolata memoria. Di particolare rilievo una delle motivazioni fissate dalla Consulta: questi piani svolgono un’essenziale funzione non solo di regolamentazione della concorrenza e della gestione economica del litorale marino, ma anche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, garantendone tra l’altro la fruizione comune anche al di fuori degli stabilimenti balneari, attraverso la destinazione di una quota di spiaggia libera pari al cinquanta per cento del litorale. La norma impugnata determinava, conseguentemente, un abbassamento del livello di tutela dell’ambiente e del paesaggio nei Comuni costieri. Soddisfazione è stata espressa da Legambiente Sicilia, che in una nota torna a chiedere che si sblocchino gli iter di approvazione dei Piani di Utilizzo in modo da contrastare l’aggressione al demanio marittimo e consentire la corretta pianificazione delle spiagge demaniali, da riguardare e tutelare come beni comuni e aree particolarmente sensibili e vulnerabili dal punto di vista ambientale.

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