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Caos seggi a Palermo, secondo gli exit poll Lagalla vittorioso al primo turno (43-47%)

Roberto Lagalla

Per gli exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, Roberto Lagalla sarebbe il vincitore delle amministrative a Palermo, conquistando Palazzo delle Aquile già al primo turno: la forchetta assegnata al candidato sindaco del centrodestra, alla chiusura dei seggi, è tra il 43 e il 47 per cento. Con questi numeri, in base alla legge elettorale regionale che assegna subito la vittoria a chi supera il 40 per cento delle preferenze, l’ex Rettore di Palermo sarebbe il nuovo sindaco della quinta città d’Italia. Il centrodestra conquisterebbe dunque la città dopo il regno incontrastato per quarant'anni, anche se in più fasi, di Leoluca Orlando. Il distacco del candidato dell’area progressista sarebbe notevole, ben 16 punti: Franco Miceli viene dato in una forbice tra il 27 e il 31 per cento. Il centrosinistra, così, perderebbe il governo di Palermo nonostante una campagna elettorale dai toni molto accesi. Terza piazza per Fabrizio Ferrandelli, sostenuto da quattro liste, tra cui quelle di Azione di Calenda e +Europa: tra il 14 e il 18 per cento. Molto distanti gli altri tre candidati: Rita Barbera, sostenuta anche da Potere al Popolo; l’eurodeputata ex leghista Francesca Donato e l’indipendentista dei 'Siciliani Liberì, Ciro Lomonte. Le urne sono state chiuse alle 23. Domani lo spoglio delle schede comincerà alle 14.

 

Avrebbero dovuto aprire le porte agli elettori alle 7 - il voto è consentito soltanto oggi fino alle 23 - ma finora sono una cinquantina a Palermo le sezioni elettorali dove mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. «Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine" dice all’ANSA Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo.

I presidenti di seggio che a Palermo non si sono presentati per la costituzione regolare dell’ufficio sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Lo apprende l’AGI da fonti del Comune di Palermo. Essi, precisa la fonte, potevano non presentarsi al seggio solo per «gravi motivi».

Il caos è cominciato ieri pomeriggio

Già ieri pomeriggio in molte sezioni dislocate all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti: tutti mobilitati a partire dalla prefettura, ma le adesioni dell’ultimo minuto non sono state sufficienti a colmare in tempo il vuoto che si è determinato. Stasera, tra l’altro, allo stadio «Renzo Barbera» la squadra di calcio del Palermo giocherà la finale di Play off serie C con il Padova per la promozione B ed è previsto il pienone con oltre 34mila spettatori. Proprio la concomitanza con le elezioni aveva suggerito la possibilità di un rinvio della partita, anche a causa delle previste defezioni da parte di molti tifosi pronti a rinunciare alla nomina a scrutatore o presidente di seggio pur di non perdere l’occasione di assistere all’incontro e festeggiare la promozione, ma la Prefettura aveva deciso di confermare la data dell’evento sportivo.

Marcella, scrutatrice-prigioniera in un seggio di Palermo

«Nella nostra sezione manca ancora il presidente. Sono arrivati già diversi elettori che hanno chiesto di votare ma abbiamo spiegato loro che ci sono alcuni problemi e ci hanno risposto che ritorneranno più tardi, ma non è detto considerata la bella giornata e la partita del Palermo». Lo dice all’ANSA Marcella Garbini, 49 anni, scrutatrice nella sezione 196, che si trova nell’istituto comprensivo Cruillas in via Salerno, un quartiere della prima periferia di Palermo. Nella scuola ci sono quattro sezioni, i seggi sono stati insediati manca all’appello da ieri soltanto la 196. Ieri pomeriggio, gli scrutatori hanno atteso invano che arrivasse il presidente nominato che, però, non è mai arrivato. Le operazioni di insediamento del seggio sono complesse perché ci sono le schede dei cinque referendum più le due schede delle amministrative. Pertanto, le operazioni preliminari prevedono la conta, il controllo, la vidimazione e la firma di migliaia di schede elettorali. Operazione che in molti seggi, insediati regolarmente ieri, è durata anche 4-5 ore. «Molti hanno chiesto di votare nelle altre sezioni aperte nella scuola - prosegue Garbini - ma come è noto non è possibile».

«Siamo praticamente sequestrati ed è chiaro che non ci possiamo allontanare perché rischiamo una denuncia penale per abbandono di seggio elettorale - aveva detto appena ieri Marcella - Ci hanno ripetutamente assicurato che il presidente sarebbe arrivato: finora ancora non si è visto nessuno».

La donna racconta che «ci sono stati due dipendenti comunali con noi scrutatori sono stati gentili ma anche loro dipendono dalle decisioni che arrivano delle Palazzo delle Aquile». «Abbiamo anche chiamato la Prefettura per chiedere informazioni - aggiunge - Ci hanno detto di avere pazienza. Ma fino a che punto sarà possibile? Per cena, prosegue Marcella, «siamo stati costretti a ordinare le pizze per mangiare qualcosa, ci hanno lasciato al caldo senza acqua per l’intero pomeriggio di ieri». «Sembra una commedia dell’assurdo. Siamo prigionieri al seggio», conclude.

Elettrice presenta denuncia a polizia

«Fino a un’ora fa nella sezione 387 della scuola Carmelo Onorato di Sferracavallo, non era possibile votare perché pur essendosi insediata la presidente del seggio, si stavano espletando le operazioni preliminari di apertura sacchi, conta e validazione delle schede». Lo dice all’Ansa Laura Schimmenti che, poco prima dell’ora di pranzo, ha presentato una denuncia al commissariato di Polizia San Lorenzo per mettere nero su bianco l’impossibilità di esercitare il proprio diritto di voto negli orari indicati. «Mio marito lavora a Bologna - aggiunge - per cui per raggiungere l’Emilia ho un aereo nel tardo pomeriggio e temo di non fare in tempo. Chissà quante persone sono passate dal seggio nell’arco della mattinata - conclude - e non riuscendo a votare probabilmente non torneranno».

Meloni: "Intervenga il Viminale"

"A Palermo diversi seggi chiusi ed elettori respinti. Tutto ciò è gravissimo. Intervengano immediatamente il Prefetto e il Viminale". Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Viminale, operazioni voto verso normalità

A Palermo sono stati nominati e si stanno insediando gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce. Presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine. Lo fanno sapere fonti del Viminale.
I seggi non costituiti a Palermo per la rinuncia dei presidenti - e che non sono stati sostituiti - sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione. E’ quanto si legge in una disposizione del Viminale, a firma del capo Dipartimento.

Caos seggi; prefettura, insediati tutti e 600

«A seguito della nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi tredici presidenti delle sezioni elettorali mancanti sono regolarmente insediate tutte le 600 sezioni elettorali previste in città senza che sia stato necessario procedere ad alcun accorpamento tra di esse». Lo comunica la prefettura di Palermo.

 

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