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’Ndrangheta a Scilla, le dichiarazioni di Cimarosa fanno tremare le ’ndrine

Le 'ndrine di Scilla tremano adesso ancora di più. Già colpite dalla recentissima inchiesta “Nuova linea”, e lo scorso giugno dalla parallela indagine “Lampetra”, sulle cosche della Costa Viola si stanno abbattendo le dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia. Si tratta di Carmelo Cimarosa, 36 anni, di Scilla. I primi verbali con le dichiarazioni rese ai sostituti procuratori antimafia di Reggio, Walter Ignazitto e Paola D'Ambrosio (esattamente il 29 giugno e il 7 luglio scorsi) sono stati depositati stamattina nel processo “Lampetra” le cui accuse variano dall'associazione mafiosa (limitatamente a pochissime posizioni) traffico e detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, racket delle estorsioni, oltre a detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Fatti che per la Procura distrettuale antimafia si sarebbero verificati a Scilla portando adesso a giudizio 25 persone sotto accusa di fare parte della storica cosca “Nasone-Gaietti”. Nell'indagine dei carabinieri sono finiti nel mirino le nuove leve del clan di Scilla: personaggi rampanti, con progetti di scalata al vertice della cosca, e fiancheggiatori che non si limitavano alla redditizia attività di spaccio di stupefacenti, ma taglieggiavano imprenditori e commercianti oltre a “monopolizzare” le assegnazioni delle concessioni degli stabilimenti balneari.
Nei giorni scorsi la retata “bis” contro i “Nasone-Gaietti” denominata “Nuova linea”.

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