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Protezione civile in Sicilia: più attrezzature e mezzi

Aggiornato il Piano regionale sulla base dei contesti operativi e delle nuove necessità

Aggiornato il Piano per il potenziamento delle attrezzature, dei mezzi e delle risorse del sistema regionale di Protezione civile. E la revisione ha incassato anche il cosiddetto “apprezzamento” della Giunta del governatore Nello Musumeci nel corso dell’ultima riunione prima del commiato. Sotto la lente, per poi ottenere una valutazione positiva, è finito il documento predisposto il 20 settembre scorso dallo stesso dipartimento della Protezione civile siciliana. Adesso, il Piano è corredato (al capitolo 4) di un programma di acquisizione sia di mezzi che di attrezzature, nel quale è stata definita la dotazione «necessaria e ottimale».
Preso come riferimento il progetto “Colonna mobile nazionale delle Regioni”, considerate la morfologia e l’ampiezza territoriale regionale, la particolare distribuzione territoriale e la vulnerabilità del sistema stradale siciliano, le problematiche inerenti la collocazione e la custodia di materiali. Alla luce di tutto ciò, si è scelto di individuare due colonne mobili, dislocate una nell’area orientale della Sicilia e l’altra nell’area occidentale, «in modo da potere intervenire in tempi più celeri», si legge nella delibera di Giunta.
«A seguito dell’ultimo bando novembre 2020-gennaio 2021, rivolto alle organizzazioni di volontariato regionale, si sono potuti assegnare soltanto 109 Pickup a fronte della richiesta e disponibilità di ulteriori 119 ad organizzazioni che hanno partecipato al bando e che sono state ritenute idonee all’utilizzo di tali mezzi – si evidenzia nel Piano aggiornato –. Ciò a riprova del fatto che a fronte di un oggettivo bisogno di potenziamento del sistema regionale di Protezione civile che dispone di risorse in termini di uomini, organizzazioni e strutture preparate si rilevano evidenti carenze di mezzi e attrezzature». Piuttosto, solo ai fini della mitigazione del rischio incendio, «occorrerebbero ulteriori 120 mezzi idonei e delle circa 600 organizzazioni iscritte all’albo regionale dei volontari di protezione civile ve ne sono almeno 100 che sono sprovviste sia di specifici mezzi antincendio che di mezzi per il trasporto di tende, idrovore».

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