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Messina Denaro, coppia di favoreggiatori incastrata da una foto e da un biglietto d'amore

Arrestati altri due favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Il Ros e i carabinieri di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Palermo, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, a carico di Emanuele Bonafede e Lorena Ninfa Lanceri. Sono accusati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, reati aggravati per avere agevolato Cosa nostra.

L’operazione costituisce la prosecuzione dell’indagine che lo scorso 16 gennaio ha consentito al Ros di catturare a Palermo il latitante Matteo Messina Denaro e arrestare il suo accompagnatore Giovanni Salvatore Luppino per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravati dalle modalità mafiose; Andrea Bonafede, 60 anni, per partecipazione ad associazione mafiosa; il medico Alfonso Tumbarello per concorso esterno in associazione mafiosa, Andrea Bonafede 53 anni, per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravati dalle modalità mafiose e Rosalia Messina Denaro, sorella di Matteo, per partecipazione ad associazione mafiosa. Sono attualmente in corso varie perquisizioni nella provincia di Trapani.

La donna molto legata al boss: trovata una lettera d'amore

Sarebbe stata molto legata a Matteo Messina Denaro Lorena Lanceri, arrestata oggi col marito Emanuele Bonafede per favoreggiamento del capomafia trapanese. Emerge dall’inchiesta dei carabinieri del Ros che ha portato in cella la coppia. I militari hanno trovato numerosi riscontri del rapporto tra il boss e la donna che Messina Denaro, per nasconderne la vera identità, chiamava Diletta. «Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare facendomi un regalo in grande stile. Quel regalo sei tu». Queste le parole scritte nel 2019 in un biglietto diretto al boss e trovato a casa della sorella Rosalia. Secondo gli investigatori il vero mittente della lettera sarebbe Lorena Lanceri.

Incastrati da una foto del boss

Una foto di Matteo Messina Denaro che fuma un sigaro e tiene in mano un bicchiere da Cognac scattata a casa di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Lanceri, arrestati oggi, è tra gli elementi che incastrano i due coniugi accusati di favoreggiamento. La foto risale a qualche anno fa e mostra solo il corpo dell’allora latitante al quale è stato appositamente tagliato il volto ed è stata sicuramente scattata nel salotto della abitazione della coppia.

Coniugi smentiti da un video

Dopo la cattura del boss Messina Denaro, avvenuta il 16 gennaio scorso, Emanuele Bonafede e la moglie sono andati dai carabinieri e hanno raccontato di aver visto in tv Messina Denaro e di aver riconosciuto in lui l’uomo che pochi mesi prima un familiare gli aveva presentato col nome di Francesco Salsi, medico in pensione. Ma la versione dei coniugi è stata smentita dai video registrati da una telecamera di sorveglianza installata vicino a un esercizio commerciale a pochi passi dalla loro abitazione a Campobello di Mazara. I video «coprivano» dalle 20.51 del 7 gennaio alle 21.12 del 23 gennaio 2023 e dunque anche i giorni immediatamente antecedenti alla cattura del boss. Dalle immagini emerge che Messina Denaro è andato ogni giorno nell’abitazione dei Bonafede a ora di pranzo e cena e si è trattenuto per numerose ore. Le videoriprese inoltre hanno spesso mostrato la presenza della macchina del latitante, una Giulietta Alfa Romeo, vicino alla casa dei due indagati.

Un rolex in dono al figlio della coppia per la cresima

Dalle indagini e dal materiale sequestrato a casa della coppia è venuto fuori, invece, che i due conoscevano Messina Denaro almeno dal 2017, anno in cui il capomafia fece da padrino di cresima al figlio dei Bonafede. Sempre dalle indagini è emerso che Messina Denaro in quell'occasione diede alla coppia 6.300 euro perché comprassero al ragazzo, per suo conto, un Rolex. La spesa è stata puntualmente appuntata in un pizzino in cui, in merito alle uscite del 2017, il boss scriveva: «6300 OROL». Il Rolex è stato recuperato a casa dei Bonafede e sequestrato. Le indagini hanno accertato che era stato comprato l’11 gennaio 2017 alla gioielleria Matranga di Palermo. La singolarità secondo gli inquirenti era che, contrariamente alle regole della gioielleria, in quell'occasione non era stata compilata la scheda cliente e quindi non era possibile risalire all’acquirente.

Un altro colpo, le perquisizioni continuano

Dopo l’arresto stamane di altri due fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, sono in corso, spiegano i carabinieri, numerose perquisizioni nella provincia di Trapani. Le misure cautelari eseguite a carico della coppia che avrebbe fatto parte della rete di protezione del capomafia costituisce la prosecuzione dell’indagine che lo scorso 16 gennaio ha consentito ai carabinieri del Ros, coordinati dalla procura guidata da Maurizio De Lucia, di catturare a Palermo l’ex latitante.

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